1. BIKERS’ FENDOM.


    Data: 25/12/2020, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Lesbo Autore: strapps, Fonte: RaccontiMilu

    BIKERS’ FENDOM.
    
    Mi catturarono una mattina, in un sentiero nei boschi chissà dove. Avevo dormito in un capanno di fortuna ma la mattina quando mi ero rimesso in viaggio per procurarmi del cibo, era iniziato a piovere forte e mi ero inzuppato tutto. Così quando era cessata la pioggia mi ero messo ad asciugare i vestiti accendendo un piccolo fuoco. Avevano notato il fumo e si erano piombati su di me, dalla strada avevo sentito i motori, due moto, ma non avevo fatto in tempo a spegnere il fuoco, loro procedevano lenti, in ricognizione. Mi buttai nel bosco, ma troppo tardi, mi videro e sentii delle grida di caccia.
    
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    L’epidemia aveva ucciso miliardi di persone. C’erano stati tre anni di caos totale: rivolte, stragi, violenze, saccheggi, ma poi l’epidemia non era cessata e le morti continuavano. Seguirono altri anni di confusione totale, il ritorno al medioevo. Nessuno stato, anarchia e caos, bande improvvisate, i soldi non valevano niente, tornava il baratto e soprattutto la violenza, la sopraffazione, la schiavitù e il Mondo che andava a pezzi. Niente industria, niente aerei, niente fabbriche. La Natura era tornata sovrana. Inverni rigidi ed estate torride, nel mezzo autunni piovosi e pesanti, primavere fresche. Per molto tempo ero sopravvissuto in una comune sui monti. Ma nel 2069 le riserve di cibo erano quasi finite, chi era sceso a valle a cercare cibo non era più tornato e una notte fummo attaccati da una banda di pirati. Riuscimmo a fuggire in 3, gli altri morti ...
    ... o non so. Scappammo a sud. C’erano piccoli centri dove si facevano scambi, ma le strade erano pericolose. Si narravano che bande di bikers spadroneggiavano e uccidevano, strupravano, vessavano coloro che andavano per strade senza auto o moto. Noi passavamo fra i boschi, ma la fame ci spingeva nei centri. Facevamo piccoli lavori per mangiare un giaciglio la notte. Ma i lavori erano pochi e dalle città ti scacciavano se non servivi a nulla. Una mattina, nascosti in una villa abbandonata fummo attaccati da altri pirati che ci portarono via tutto quello che avevamo, ma non ci uccisero, erano vecchi e malmessi seppur armati fino ai denti, pistole, mitra e coltelli. Ma senza scarpe, cibo, coperte e altro eravamo malmessi. Ci dividemmo ed io andai ancora più a sud. In una villetta che pareva abbandonata dormii qualche notte e trovai del cibo. Recuperai anche dei vestiti e persino una cassa con del vino. Non bevevo alcool da anni e i pochi sorsi mi ubriacarono subito, così non mi accorsi di quando entrarono in casa. Mi ritrovai legato a terra mani e piedi e due figure che mi stavano sopra.
    
    Una era un uomo obeso e calvo, l’altra era una donna, non alta, ma con scarpe dalla zeppa molta alta, vestita di pelle rosa shocking, molto truccata.
    
    ‘Non fatemi del male, vi prego…non ho fatto nulla…io…’
    
    la donna mi dette un colpo alla testa.
    
    ‘Zitto. Come non hai fatto niente? E il vino? E i vestiti? Sei un ladro!’ la sua voce era roca, profonda, non da donna. La guardai meglio. Aveva ...
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