1. Il tecnico della caldaia


    Data: 22/12/2020, Categorie: Autoerotismo Autore: Silvietty, Fonte: RaccontiMilu

    ... tirai su per asciugarmi e dallo specchio lo sorpresi a spiarmi, in modo maldestro si rifugiò nella sua cassetta degli attrezzi per mascherare il suo vizio.
    
    Ma a me faceva enormemente piacere eccitarlo e farmi guardare, pensare che solo pochi minuti prima non sapeva neanche che esistessi! Sto stronzo!
    
    Facendo quindi finta che non mi avesse visto, proseguii con la mia igiene, era sabato e come ogni fine settimana mi dovevo depilare la fica. Quindi mi levai i pantaloni e rimasi completamente nuda. Alzai una gamba e la appoggiai sul lavandino rivolgendomi alla luce della finestra per vedermi ‘ e farmi vedere- meglio i pochi peli che in 7 giorni erano appena ricresciuti. Ma io sono una perfezionista soprattutto per queste cose. Prima feci le ascelle, volutamente strofinavo il polso sul capezzolo ad ogni passaggio di lama per farlo restare duro. Quindi presi la schiuma e la spalmai in mezzo alle gambe. Intingendo il rasoio nella pozzetta d’acqua presi a radermi aiutandomi a tenere la pelle tirata con la mano sinistra. Sentire gli attrezzi del mestiere cadere più volte in terra era per me la conferma che ero spiata. Non lo guardavo perché se i nostri occhi si fossero incrociati, avrei dovuto chiudere la tenda della finestra con sdegno e risentimento! Oppure no’
    
    Quando tutta la schiuma ormai venne via, feci gli ultimi ritocchi ...
    ... solo con l’acqua e con la fica bene in evidenza. Bagnata non solo d’acqua’ esagerai con le rifiniture e continuai a passare il rasoio più e più volte, pelo e contropelo fino a che divenne liscissima come piace a me, e al tecnico.
    
    Mi asciugai e uscii dal bagno con l’accappatoio per andare a prendere la biancheria. Tornai solo con un perizoma e lasciai cadere in terra l’accappatoio. Schiena alla finestra mi chinai per infilarlo, e una volta tirato su feci una furbata che mi sarebbe servita per dopo. Spostai infatti la parte davanti da un lato, in modo che nonostante avessi lo slip, la fica rimanesse comunque di fuori. Alzai i pantaloni del pigiama tirandoli molto su a ‘strozzarmi’ le labbra della fica, rigirando anche l’elastico sul bordo. Infilai anche la maglietta e andai a fare colazione.
    
    A quel punto anche il tecnico aveva finito (chissà cosa aveva combinato). Venne di là in cucina a riscontrare mia madre e stavolta gli occhi erano puntati solo su di me che come un angioletto mangiavo le mie fette biscottate. Mia madre lo pagò e lo salutò, invitandomi a fare lo stesso, mi alzai e andai verso di lui con tutto il pigiama infilato nella fica lasciando vedere in modo netto lo spacco fra le labbra.
    
    ‘Arrivederci all’anno prossimo!’ con un sorriso ammiccante di chi sapeva di aver capito tutto e che si era esibita volutamente 
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