1. Il tecnico della caldaia


    Data: 22/12/2020, Categorie: Autoerotismo Autore: Silvietty, Fonte: RaccontiMilu

    Siccome avevo questa faccia da bambina, facevo sempre di tutto per apparire grande, per essere donna, ma non una donna qualsiasi, una donna puttana.
    
    Si, perch&egrave se non avessi avuto quel comportamento, chissà quando e come qualcuno si sarebbe accorto di me. E invece io volevo proprio suscitare pensieri perversi, immaginando che gli uomini potessero pensare: “Hai capito questa, sembrava una ragazzina e invece…”
    
    Era il mio riscatto personale e lo adottavo sempre, o almeno ogni qualvolta che qualcuno non mi degnava di uno sguardo, facendomi un ciao distratto o quando addirittura neanche si presentava.
    
    E’ il caso del tecnico della caldaia.
    
    Un sabato mattina alle 9 in punto venne il tecnico per il controllo annuale. A casa eravamo io e mia madre la quale tenendo molto all’educazione, mi ha insegnato che quando arriva qualcuno in casa bisogna andare a salutarlo. E dentro di me pensavo “Ma perch&egrave non me ne posso stare in camera mia facendo finta di niente?” E invece eccomi lì a salutare l’ospite che partì malissimo. Mi diede la mano senza neanche guardarmi, continuando a parlare con mia madre. ‘Ah si? Ora ti faccio vedere io…’, pensai tra me e me.
    
    Come ripeto era mattina presto, mi ero appena alzata dal letto ed ero in pigiama, ovvero maglietta corta e pantaloni lunghi. Vado nel bagno con finestra, proprio quello che dava sul balcone dove c’era la caldaia, e mentre mamma gentilmente preparava il caff&egrave per l’ospite che era venuto comunque da noi per ...
    ... lavorare, io legai i capelli e accesi la musica, distante un vetro di finestra da lui. Attesi che mia madre gli portasse la bevanda che poi lo avrebbe lasciato da solo, a tu per tu con la caldaia’ e con me.
    
    A quel punto mi levai la maglietta, aprii l’acqua chiudendo il tappo del rubinetto per accumularla, ma subito il tecnico rimanendo con la testa abbassata disse “No signora, non apra!”
    
    “Non posso lavarmi?” chiesi io che avevo già le tette di fuori. A quel punto lui che non si aspettava la mia presenza, alzò la testa per vedere chi ci fosse nel bagno. Quell’uomo di circa 35 anni che 5 minuti prima non aveva neanche fatto caso a me, ora era lì a fissarmi le tette con l’espressione da ebete, tipica di qualsiasi uomo di fronte ad un nudo inaspettato.
    
    Non riuscì neanche a dire niente, fui io che da sola mi diedi la risposta ‘Allora la chiudo, mi dice lei quando posso usarla di nuovo’
    
    Lui fece si con la testa e disse ‘ok’ a voce bassa, ma avevo appena iniziato la tortura.
    
    L’acqua che feci scorrere non aveva fatto in tempo a scaldarsi, ma si rivelò provvidenziale per quello che avevo in mente. A contatto con il corpo infatti, quella sensazione di freddo mentre mi lavavo le ascelle mi fece indurire i capezzoli e sebbene fossi chinata sul lavabo percepii lo sguardo dell’uomo, al quale però mostravo la schiena e il culo che senza slip era coperto dal pigiama stretto, ma leggero. La finestra infatti &egrave dietro il lavabo, sopra i sanitari e accanto al box doccia. Mi ...
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