1. Un trav chiamato desiderio


    Data: 13/01/2018, Categorie: Trans Autore: passivocaserta, Fonte: Annunci69

    Ero appena rientrato da Milano dopo alcuni mesi di lavoro trascorsi nella metropoli lombarda.
    
    Una sera andai a trovare mio fratello a casa sua e qui incontrai un suo amico. Ci presentammo, era la prima volta che ci vedevamo.
    
    Era un bel maschio, biondo, occhi azzurromare e un fisico tonico. Indossava una camicia aperta sul petto che lasciava intravedere una leggera peluria e un jeans attillato che metteva bene in evidenza la sua dotazione.
    
    Già dalla stretta di mano avvertii qualcosa nel suo sguardo e nel suo modo di porsi, qualcosa che mi turbava.
    
    Cominciammo a parlare del più e del meno, mi disse che era sposato e aveva due figli.
    
    Mio fratello si allontanò per qualche minuto per un impegno.
    
    Restammo a parlare per un po’ e mentre ci raccontavamo notavo che lui era sempre più smanioso.
    
    Al momento dei saluti mi chiese se qualche sera avevo piacere a bere qualcosa assieme e fare quattro chiacchiere.
    
    Gli lasciai il mio numero fingendo indifferenza.
    
    Una delle sere successive squillò il mio cellulare e mi apparve un numero che non conoscevo.
    
    Risposi e all’altro capo del telefono riascoltai la voce calda che avevo conosciuto qualche giorno prima. Mi chiese se ero disponibile a fare un giro. Accettai chiedendogli una mezz’oretta di tempo per prepararmi.
    
    Dopo mezzora era sotto casa mia tutto tirato a lucido e profumato.
    
    Anche nel modo di guidare sprigionava tutta la sua mascolinità. Durante il giro continuammo a parlare del più e del meno fino a che ...
    ... lui partendo da lontano iniziò a farmi domande personali.
    
    Mi chiese se avevo la ragazza. Gli dissi che al momento non mi interessava nessuno e che stavo bene da solo, volevo godermi la mia singletudine.
    
    Andammo in un pub di un paesino di montagna e dopo aver bevuto qualche birra ad un certo punto disse che voleva confessarmi una cosa. Fin da ragazzo aveva avuto sempre il desiderio di provare a fare sesso con un altro uomo ma quest’uomo doveva essere vestito da donna. Praticamente doveva essere travestito.
    
    Gli dissi che avrebbe potuto facilmente soddisfare questa sua voglia se lo avesse voluto veramente.
    
    Mi rispose che si sentiva bloccato e aveva bisogno di qualcuno “amichevole e familiare” che lo avesse aiutato a superare questo “blocco”. Mi chiese se potevo aiutarlo in qualche modo.
    
    Gli risposi che proprio non sapevo in che modo avrei potuto aiutarlo. Lui con un azzardo mi disse che aveva capito di me e che per lui avrei potuto travestirmi e soddisfare il suo desiderio.
    
    Arrossendo e alterandomi un po’ gli dissi che aveva capito male e che a me la cosa non interessava affatto.
    
    Lui si scusò e sulla strada del ritorno a casa restammo entrambi in silenzio.
    
    Ci salutammo imbarazzati e di cattivo umore e la serata finì così.
    
    Trascorse una settimana e nessuno dei due si fece sentire con l’altro. Il mio orgoglio ferito non mi permetteva di chiamarlo anche perché nel fondo sapevo che lui aveva visto bene, aveva capito realmente il mio animo femminile.
    
    A ...
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