1. Non lo saprai mai


    Data: 28/09/2017, Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Voi due, in fondo, se vi raffrontate attentamente v’assomigliate molto, dal momento che siete more e avete gli occhi blu, nascete ambedue da Mérignac nel distretto di Bordeaux in Francia, però non vi conoscete né vi frequentate. Cléophée non sa nemmeno che tu esisti, che sei viva, poiché lei non sa né si rende conto, che le labbra più consistenti e polpose che abbia mai visto sono le tue, lei non immagina per nulla né suppone minimamente, che l’altra sera io t’ho riaccompagnato e che quelle spesse labbra si sono sciolte amabilmente e deliziosamente sulle mie snodandosi e disperdendosi. Cléophée non sa, che in effetti io t’ho afferrato dietro la nuca per tenerti volutamente incollata a me, lei non presume che t’ho leccato il collo e in conclusione t’ho annusato per bene.
    
    In verità, lei non sa, che la mia mano ha percorso ogni centimetro della stoffa del tuo vestito color smeraldo lucente, esplorandolo fino ad afferrarti un seno, lei non suppone che io ho provato a resisterti trattenendo la mia mano. Lei non ritiene opportuno né reputa che tu hai le tette così grosse e dure, perché troppo calda ed esageratamente dolciastra è la tua pelle, assai perbene e smodatamente travolgente il tuo profumo delicato di sudore e di vaniglia, abbondantemente calda la tua bocca che mi succhiava il dito e lo stringeva tra le labbra, inoltre assai lascivo e libidinoso è persino il sapore di quella bevanda, assieme allo stropiccio della tua sottana che ripercorreva le tue gambe ammantandole, ...
    ... per il fatto che lei non è al corrente di quanto è concretamente avvenuto.
    
    Cléophée non t’ha visto appoggiata al tavolo con le gambe divaricate e non ha controllato quei lembi di pelle bianca nuda scrupolosamente tra il velo delle tue calze autoreggenti e il pizzo nero delle tue mutandine. Lei non sa che sono finita in ginocchio e ho sfregato il viso sul tuo pube, per questo motivo non padroneggia né percepisce il tuo profumo, dal momento che non è per nulla consapevole che io t’ho scostato le tue mutandine umide, che ho accarezzato la tua foltissima peluria disegnata e ho leccato la tua splendida fica, per questa ragione non conosce né distingue il tuo individuale sapore. Cléophée non sa tu che mi tenevi la testa tra le mani, mentre io ti stringevo le chiappe con le mie, nel momento in cui la lingua mi scivolava nella tua pancia scaldandoti il cuore. Non intende né ha cognizione, quanto io t’ho bevuto e non sa in che misura tu hai goduto, non sa che mi sei venuta comodamente in bocca, che sei colata agevolmente sul mio mento e sulle mie guance. Non ha nemmeno visto quanto eri incantevole e deliziosa, mentre ti scuotevano le contrazioni muscolare del piacere, non ha visto quella lacrima di benessere e di felicità velare il blu dei tuoi occhi, per tutto il tempo che mi tiravi a te per baciarmi e per leccare la dolcezza della tua fica.
    
    Raphaëlle, l’altra femmina che non conosci, non può giammai sapere né apprendere che ti sei messa a piangere mentre io ti spogliavo e ti ...
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