1. Tecnovoyeur


    Data: 02/12/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: aliasir, Fonte: RaccontiMilu

    Ognuno ha il diritto di spendere i suoi soldi come gli pare. Io ho speso quasi duemila euro per un sistema composto da due microcamere a fibra ottica, software e microspia audio ambientale. Per non contare il sistema pc, che quello ce l’avevo già e i vari buchi che ho fatto nel muro.
    
    Il risultato è che ho il divano del salotto ripreso da due angolazioni differenti, ad un’altezza di circa 80 centimetri dal pavimento una e 130 l’altra. Le due riprese appaiono in due finestre sullo schermo del pc e vengono registrate su hard disk, ognuna con il proprio file audio, che posso ricevere in cuffia.
    
    Nella mia postazione alla scrivania dello studio vedo e ascolto tutto ciò che avviene in salotto, sul divano. Mi piace vedere mia moglie Monica alle prese con altri uomini. A lei piace sapere che la sto guardando e che registro tutto.
    
    Non che non mi piaccia partecipare. Lo faccio anche, a volte. Ma mi eccita anche quel particolare quid del maschio ignaro della presenza del marito e che proprio per questo si comporta molto più liberamente.
    
    Purtroppo non posso zoomare e non posso muovere i due obbiettivi. Sono due immagini fisse, quelle che mi appaiono sullo schermo, ma il fatto che riprendano quasi dai due lati, mi permette un’ottima visuale. Lei poi sa dove sono i due occhi che la guardano e bada a mettersi in posizioni tali da farmi godere pienamente dello spettacolo.
    
    Ieri ha sedotto il ragazzo che abita al piano di sopra con i genitori. Non vi dico quanti anni ha, ma è ...
    ... giovane. In quell’età in cui gli ormoni impazziscono, le ghiandole pompano testosterone in quantità industriale, in cui si sa poco del sesso e si sognano le donne adulte come miraggi lontani. Sono stato io a intrigarla con il pensiero di sedurlo, parlandole dei suoi rossori, del suo cazzo giovane che resta duro, dello sperma che schizza a fontana non appena lo sfiori, della sua arrendevolezza, della possibilità per lei di succhiare la sua linfa vitale.
    
    Puoi sverginarlo, le ho detto. E la parola stessa aveva un suono erotico. Sverginare. Un predatore, gentile o meno, che si prende qualcosa di virtuale, si nutre di esso.
    
    L’idea di sverginarlo le è piaciuta. Ha iniziato a sorridergli quando lo incontrava sulle scale e fare in modo di incontrarlo spesso. Le ha parlato e l’ha fatto raccontare. Si è fatta guardare scollata o con la gonna con lo spacco che lasciava intravedere le autoreggenti.
    
    E lui arrossiva e balbettava e a lei sembrava di cogliere che il suo portamento si piegava un po’ in avanti, a nascondere il gonfiore dei pantaloni, prima che con una scusa, a testa bassa, scappasse via.
    
    Già una volta lo aveva fatto entrare in casa. E se avesse voluto avrebbe potuto prenderlo. Ma aveva deciso di aspettare, lasciandolo nell’attesa. Immaginandolo mentre si segava furiosamente il cazzo, e schizzava pensando a lei.
    
    Ieri lo ha fatto entrare, chiedendole di aiutarla a prendere delle cose nel ripostiglio. Lui è entrato, lei ha chiuso la porta. Lei aveva indossato una ...
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