1. Settimana bianca di Sara


    Data: 01/12/2020, Categorie: Tradimenti Autore: PICCHIO, Fonte: EroticiRacconti

    Sara non fa in tempo ad entrare in casa che squilla il telefono …:
    
    “chi è …?”
    
    “sono io …. che hai ti sento stanca “
    
    “non ne posso più, oggi tutti avevano fretta, il telefono non ha fatto che squillare, non sapevo a chi dare il resto …”,
    
    un attimo d’indugio ….:
    
    “perché mi chiami sul telefono di casa … e il cellulare …?”
    
    “ scarico …. ma avevo fretta di parlarti … senti oggi ho parlato con gli amici e se riesci a farti dare le ferie per fine mese ci facciamo tutti la settimana bianca … andiamo nel solito posto ma stavolta viene anche Serena, sei contenta ho convinto il suo ragazzo a venire con noi e quindi, dovresti essere contenta, siete così amiche, poi vengono comunque anche tutti gli altri, domani parla con l’avvocato e fammi sapere che do la conferma … “
    
    Sara riattacca la cornetta, si sfila il piumino e va in camera sua, in casa non c’è nessuno, mamma e papà arrivano tardi, e suo fratello starà certamente con Silvia, la sua fidanzatina, si butta sul letto, è stanca, da un anno lavora in uno studio legale a Livorno, è stata fortunata, ventitre anni, ne ha già cambiati tanti di posti, in alcuni non gli piaceva il lavoro … in qualche altro … è stato meglio andarsene, ha sempre gradito essere apprezzata e ammirata, forse qualche piccolo complesso d’inferiorità, è alta solo un metro e cinquantotto ma è fatta bene, un bel seno, una terza, un sederino che viene guardato fin troppo spesso e che è stata la causa per la quale ha lasciato l’anno prima un ...
    ... lavoro, il titolare aveva preso l’abitudine, quando passava accanto di darle un buffetto proprio sul sedere: lui scherzava, ma lei non gradiva per niente anche se, frequentando spesso discoteche, di strusciate e palpamenti vari ne aveva subiti a decine, ma un conto è in discoteca altro è sul posto di lavoro; adesso finalmente stava tranquilla, l’avvocato l’aveva invitata a cena qualche volta ma lei aveva declinato l’invito e lui, capita l’antifona, non aveva più insistito, nello studio c’era poi un collega, grande, Luigi, che gli dava sempre delle stoccatine ma erano più per scherzo che sul serio, ormai era diventata un’abitudine e andava bene così …
    
    Squilla il cellulare, è Alberto …:
    
    “sono io …”
    
    “lo so che sei tu …”
    
    “l’ho ricaricato …”
    
    “ma no …! e se nò … come facevi a telefonare, che c’è …”
    
    “ ma niente, mi era sembrato che non fossi entusiasta …”
    
    “ma no, sono solo stanca, è stata una giornata impegnativa, dai, sono contenta, una settimana insieme, sarà bellissimo …”
    
    “ si, ci divertiremo, mi hanno detto che hanno aperto una nuova discoteca, ci andiamo, sei contenta ….”
    
    “ davvero, mi porti in discoteca, e che è successo, a te non piace ballare ….”
    
    “no, che c’entra, lo sai che ti voglio bene e che ti voglio fare contenta; è che sono geloso, tutti ti guardano quando balli e io ….”
    
    “béh, non sei contento che ti invidiano la ragazza; dici sempre che sono bassa … “
    
    “ ma dai, non fare la stupida, lo sai che ti adoro …”
    
    “ anch’io … ti amo ...
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