Il Meccanico - 5^ parte
Data: 30/11/2020,
Categorie:
Feticismo
Autore: Dreamcore, Fonte: EroticiRacconti
Quinta parte (da “Il meccanico 4^ parte”)
Sentire la lingua di Andrea nel mio sedere mi eccitava in modo spropositato e mi faceva gemere. Desideravo la sua lingua sempre più dentro. Premeva così forte che riuscì a fare in modo che la cappella del mio uccello toccasse la mia bocca. Non capii più nulla. Cominciai a leccare la cappella. Andrea se ne accorse e spinse il mio sedere ancora di più, fino a che la cappella mi entrò tutta in bocca. Gemevo di piacere, ero davvero arrivato al culmine di venire, non avevo mai preso in bocca il mio uccello sin’ora. “Ti piace il cazzo eh?”, mi disse Andrea con voce soffocata dalla sua lingua nel culo. “Siiiiiii, mi piace il cazzo, ho voglia di sborra calda, ti pregoooo”, le dissi. Non avrei mai pensato di tirar fuori una parte così perversa di me, ma mi eccitava da morire. Andrea aumentò il ritmo delle sue mani sul mio uccello lentamente. La vista di quella cappella davanti alla mia faccia mi stava mandando in visibilio. Non ci volle molto affinché una serie di fiotti di sperma caldo mi entrassero in bocca e mi bagnassero la faccia. Andrea smise di leccarmi il sedere, scendendo con la faccia sulla mia. Ci demmo un bacio appassionatissimo, scambiandoci lo sperma che mi era rimasto in faccia (quello in bocca l’avevo bevuto). “Mi piaci”, mi sussurrò Andrea in un orecchio. “Anche tu”, le replicai con una voce tremolante. Tutto ad un tratto, udii la voce di Mara provenire dalla cucina: “Ecco, non vi posso lasciare soli guarda un po' cosa mi ...
... combinate Ah ah ah ah!”. Anche io ed Andrea scoppiammo in una sonora risata. Le mani magiche di Andrea avevano fatto in modo che dopo qualche minuto, avessi ancora voglia di sesso, voglia di godere. “Dai, togliti i jeans, voglio leccarti!”. Il mio orgoglio era andato a farsi benedire. Avevo solo voglia di godere con lei. Nient’altro. Non feci a tempo a finire la frase che Andrea si tolse i jeans, allargando le gambe sulla mia faccia in modo tale che potessi averla a sua disposizione. Scoprii che non si depilava, ma a me non dispiaceva. Inoltre aveva davvero due labbra così sensuali da arrapare anche il più insensibile degli uomini (e delle donne). Affondai la mia lingua nelle sue labbra, come fa un goloso quando vede un gelato d’estate; dapprima giocandoci delicatamente, leccando l’inguine, poi la parte superiore delle labbra, poi lentamente fino al clitoride, poi tornando indietro. Sentivano ancora di urina, ma tutti e due sapevamo che ci piaceva giocare con la pipì; la sentii gemere, ansimare, la sentii appoggiarsi di peso sulla mia faccia per sentire meglio la mia lingua giocarci dentro. La sentii strusciarmi sulla faccia, bagnarmi dei suoi umori. Era un lago di piacere. Sentii la sua bocca succhiarmi l’uccello, leccarlo, pulire le ultime gocce di sperma rimasto, giocare con le palle, sentii che mi stava penetrando il sedere con un dito. Allargai le gambe ancora di più per facilitare la penetrazione, e le dita divennero due, poi tre. Stavamo facendo un bellissimo 69, solo ...