1. Lettera al mio amore


    Data: 11/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69

    Il buio m’opprimeva e non riuscivo a dormire in questo letto ormai vuoto e con la tua parte fredda. Sei uscito dicendomi “stasera, fatti bella, andiamo a cena fuori” e nel pomeriggio ti ho rivisto su un freddo tavolo di acciaio. Non c’eri più! Ti bastava un semaforo rosso per perdere l’appuntamento con il Tir assassino. I parenti sono spariti salutandomi con i rituali ”fatti coraggio”, “se hai bisogno chiama”. Di giorno provavo a farmi coraggio, anzi mi stordivo, ma la notte era troppo buia e silenziosa per fermare il tormento delle nostre speranze e progetti, che sono scesi insieme con te nella bara.
    
    Questo rimuginavo nelle mie tragiche notti, dopo la tua tragedia. E nulla servivano i tranquillanti e sonniferi che Elena (la mia migliore amica) mi propinava prima di tornare a casa sua.
    
    Le settimane sono passate e il vuoto che hai lasciato è incolmabile. I mesi si sono arrotolati uno su l’altro e la tua mancanza è sempre più insopportabile.
    
    Vuoi sapere una cosa? La tua mancanza la “sente” anche la mia Patatina. Lei non capisce che l’uomo della mia vita, il mio amore, non c’è più. Dovrebbe prendere atto che il sesso per lei è finito. Non esisterà mai un altro uomo che occuperà il tuo posto. Ma lei nulla! C’è un conflitto d’interesse tra il mio Cervello e la mia Patatina. Lui pensa che l’amore è il solo modo per essere felice e da dittatore decide per gli altri.
    
    Mentre, la mia Patatina fa la rivoluzionaria, agitandosi richiede con forza il diritto alla gioia di ...
    ... vivere. Che casino: il Cervello ha deciso di uniformarsi ai comportamenti che le regole della società umana hanno imposto. Mentre la Patatina si ribella e urla la sua volontà e desiderio di piacere e di godere. Sempre più spesso si arrabbia, si agita e si bagna per un nonnulla. Vuole essere viva e non sottomessa al cervello che impone le sue regole.
    
    Ti racconto l’ultimo conflitto:
    
    Domenica mi telefona Lucia invitandomi a casa sua per giocare a carte. Ero d’umore lugubre, ma ho accettato la sua compagnia per distrarmi un po’ da Te. Convinco Antonio (lo ricordi è mio cugino) a farmi compagnia. Arrivati a casa della mia amica (che tu non conosci), iniziamo a giocare. L’ambiente è notevolmente vivace e salutare per il mio umore, che si rallegra e trova un po’ di pace. Tra una battuta e l’altra si scherza sulla mia voluta e lunga astinenza. Il pomeriggio passa veloce con delle persone fantastiche. Non so come ma la mia Patatina si agita, freme e spera di usurpare il cervello. Non farei mai sesso con il compagno di Lucia, è un bell’uomo ma è il compagno della mia amica. Tornata a casa, vado in doccia e scopro che le mutandine sono umide. Brutta Sciocca ti sei lasciata andare a sogni impossibili. È gonfia e sensibile. Il solo contatto la fa fremere di dolore. Le labbra gonfie si tendono nella ricerca del sollievo negato delle dita, che sfregano sapone, ubbidendo al dittatore Cervello. Il freddo della doccia cerca di spegnere il fuoco ma non ci riesce. Sto pensando che perderò la ...
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