1. Uno spettacolo gratuito


    Data: 27/11/2020, Categorie: Autoerotismo Sensazioni Autore: Valery92, Fonte: RaccontiMilu

    Era una giornata dannatamente calda e umida.
    
    Sto facendo gli ultimi gradini per arrivare al mio appartamento; dove non vedevo l’ora di entrare per potermi rilassare un po’.
    
    Stamattina ero uscita di casa, come al solito, per andare al bar dove lavoro. Si era trattata di una giornata abbastanza tranquilla. C’era stato il solito casino allucinante all’ora di colazione, con tutta la gente che andava di fretta, poi ho potuto tirare un po’ il fiato durante il resto della mattinata. L’unico neo era stata la rottura di uno dei ventilatori del locale. Nulla di che, l’elettricista sarebbe venuto il giorno dopo a ripararlo; ma mi sembrava di stare in una fornace. Comunque non vedevo l’ora di andarmene e quando fu mezzogiorno, non aspettai un minuto di più e me ne tornai a casa.
    
    Finalmente, la porta del mio appartamento che apro con impazienza.
    
    Appena ho chiuso la porta alle mie spalle mi tolgo le scarpette, i fantasmini e li butto vicino al divano; un po’ sparpagliati a casaccio. Il mio senso dell’ordine tentò di dirmi qualcosa, ma lo ignorai.
    
    Mi tolgo anche la maglietta mentre imbocco subito il corridoio. Faccio qualche passo senza vedere nulla, ma tanto potrei muovermi anche alla cieca per quei pochi metri che devo ancora percorrere. La maglietta , invece, finisce per terra appena entro nella mia camera. Finalmente il mio tanto agognato letto è di fronte ai miei occhi. E’ tutta la mattina che me lo sogno. La tapparella della finestra è abbassata e c’è un leggero ...
    ... freschino. O meglio fa meno caldo che fuori.
    
    Faccio gli ultimi passi verso il mio meritato riposo mentre mi disfo anche della gonna.
    
    Purtroppo la cerniera mi da del filo da torcere. Si è incastrata a metà corsa. Impreco sottovoce nei confronti di quel minuscolo ostacolo che allontana il momento in cui mi sarei buttata sul letto infischiandomene di tutto e di tutti. Armeggio ancora per qualche secondo con la cerniera ma senza successo. Alla fine me ne sbatto. Mi sfilo lo stesso la gonna strattonandomela giù, tirando prima da una parte e poi dall’altra. Alla fine la gonna è ora dove se lo merita per terra.
    
    Sono ai piedi del mio letto e lo fisso per qualche istante. Assaporo la gioia che mi sta per dare e finalmente allungo un ginocchio su di esso e poi mi distendo. Scivolo sulle lenzuola di cotone con un unico movimento felino mentre infilo un braccio sotto al cuscino e me lo porto accanto adagiandovi la faccia con soddisfazione. Penso anche di aver fatte le fusa per qualche istante mentre stringevo il cuscino e mi stiracchiavo le mie povere membra.
    
    Finalmente un po di fresco rispetto al forno che c’era di fuori o che avevo dovuto sopportare al bar. Mi rigiro nel tentativo di trovare una bella posizione comoda e lasciarmi poi andare tra le braccia di Morfeo. Distrattamente penso ad alcuni momenti della giornata; persone dall’aspetto un po’ strano, o ordinazioni magari un po’ particolari, come quel tizio che aveva chiesto un the caldo. Una cosa veramente allucinante. Il ...
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