1. Che noia le interrogazioni!


    Data: 25/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    Mi rivolgo a tutte le ragazze che sanno perfettamente cosa vuol dire reprimere le voglie di divertirsi con il sesso mentre la prof. sta spiegando o sta interrogando; è una vera tortura!
    
    Sono bisessuale, mi piace lesbicare ed anche scopare. Tengo a precisare che non sono una ragazza che la da a tutti ma solo a chi mi piace
    
    Ora sono all’università e ma quando frequentavo l’ultimo delle superiori ero già maggiorenne da un anno. Avrei voluto rendermi indipendente ma ero indietro di un anno con gli studi ed aspettavo solo di poter andare all’università lontano da casa. Non sono mai stata una studentessa studiosa che passava il suo tempo solo ed esclusivamente sui libri. La mia indole era di essere molto esibizionista e preferivo curare moltissimo il mio look per far si che i ragazzi, e non solo loro, mi guardassero e che attirassi la loro attenzione sapendo che avrei fatto venire in loro la voglia di fare sesso con me.
    
    A quell’età la mente vaga velocemente su tante cose e lo stare attenta alle lezioni mi era difficile. Gli ormoni non mi davano pace. I miei interessi erano al tempo i ragazzi e soprattutto il sesso che avevo scoperto da poco e che mi dava sempre nuove e meravigliose sensazioni. La masturbazione era il modo mio preferito per sfogare le mie voglie e sognare le situazioni più varie anche con accoppiamenti acrobatici con i ragazzi più belli e le ragazze più glamour. Mi sgrillettavo anche guardando le riviste per donne con preferenza le pubblicità dell’intimo ...
    ... immaginando di immedesimarmi con loro per poter esibire il mio corpo ed anche le mie presunte capacità amatorie.
    
    Un giorno mi trovavo in aula ed ascoltavo senza interesse l’ interrogazione del prof. di arte faceva ad una compagna di classe.
    
    Ero seduta al banco e mi venne sonno. Mi accadeva spesso che il mio sguardo era quello di una ragazza deficiente mentre nella mente si creavano situazioni bellissime e dolci pensieri; ero una ragazza che difficilmente riusciva a stare attenta a scuola perché durante le noiose interrogazioni la mia mente vagava altrove in continuazione distratta dai miei sogni più o meno puritani e conturbanti.
    
    Come al solito sopra il banco c’era lo zaino con i quaderni ed i libri necessari ma anche il mio prezioso smartphone. Per non farmi vedere che lo stessi usando, e che era il mio passatempo prediletto, lo nascondevo subito dopo l’imboccatura dello zaino così i prof non mi vedevano e neanche le mie compagne che da pettegole volevano sapere tutto del mio lui e avrebbero volentieri sfogliato la rubrica delle foto per godersi il mio maschio preferito. Nonostante i divieti, avevo appena finito di scambiare messaggi su What’s up con Claudio, il mio bellissimo lui, più grande di me di un anno e che già frequentava l’università. Mi aveva appena detto che avrebbe voluto essere con me in quel momento, a casa sua di fronte a lui con indosso solo il perizoma e autoreggenti; questa idea mi aveva eccitato. Sicura del fatto che l’interrogazione della mia ...
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