1. Scopa la cozza e godi.


    Data: 23/11/2020, Categorie: Masturbazione Maturo Voyeur Autore: ciccioduro, Fonte: xHamster

    Si chiamava Gerarda, vittima di uno di quei retaggi antichi che certe tradizioni perpetuano a danno di ignari bambini ( e non solo del meridione, ma anche del nord Italia, dove puoi trovare uomini che si chiamano Cecilio, Arianno, e donne, appunto, Gerarda ). Gerarda era una timidissima ragazza di genitori siculi, ma nata a Udine. Parlava perfettamente il friulano, ed era, visivamente, il tipico frutto di quei mari pulitissimi della Sicilia che guarda le coste africane: una cozza. Talmente bruttina, che nel locale dove lavoravamo a stagione, a Bibione ( Ve ), tutti la prendevano in giro. Era magrissima, aveva le gambe "a stecco", vestiva abiti larghi, i capelli erano piuttosto trascurati, con un taglio simile a quello di chi si mette una ciotola in testa, una sorta di "Raffaella Carrà", ma di colore castano chiaro. Aveva un paio di occhiali improponibili, che portava malamente appoggiati alla punta del naso. I denti erano piuttosto scuri, segno che oltre a fumare, il dentista l'ha visto solo sulle pubblicità televisive dei dentifrici e colluttori.
    
    Faceva l'aiuto cameriera. Era abbastanza brava, ma la presenza non l'aiutava.
    
    Il suo fidanzato, Gerlando, un siculo vero, veniva a riscuotere il suo stipendio ogni fine mese, dandole lo stretto necessario per vivere, così la poveretta non riusciva nemmeno a prendersi le cose di cui una donna aveva bisogno.
    
    Così un giorno, d'accordo con i padroni del locale ( che avrebbero voluto cacciarla, tanto era brutta ), accompagnata ...
    ... da una collega andò al mercato a prendersi dei nuovi vestiti, poi dal dentista per una pulizia dentale, e poi dal parrucchiere. Tolse gli occhiali e mise le lenti a contatto.
    
    Quando arrivò al locale, notammo il cambiamento. Ma rimaneva pur sempre una cozza. Senza tutto ciò che ricopre solitamente il guscio del mollusco, ma pur sempre di quello si trattava.
    
    Ma a me stava simpatica, e ispirava tenerezza.
    
    La sera decidemmo di uscire insieme, finito il lavoro, per andare a bere qualcosa e "festeggiare" il suo nuovo look.
    
    Poi tornammo nell'appartamento dove ognuno di noi aveva una stanza per dormire ( pagato dal padrone del locale ), e li continuammo a chiacchierare, finché lei si avvicinò, mi prese la faccia e mi baciò mettendomi la lingua in bocca. Il mio uccello ebbe la solita reazione che ha in questi casi, e cioè fece "hop!!" e si alzò.
    
    Lei senza una parola lasciò cadere il vestitino, e.....altro che cozza !! Aveva un corpo da favola !! Due tette dure come il marmo, due capezzoli che erano come due dadi di bullone, duri come l'acciaio. Un culetto sodo e morbido al tempo stesso, e la fichetta depilata, ma con un ciuffettino birichino sul monte di Venere.
    
    Io non sapevo cosa dire, sapevo solo che come lei si allontanava dalla mia bocca, io ce la riportavo. Limonammo in piedi per almeno un quarto d'ora, poi mi feci spogliare, e andammo a letto. Iniziò a farmi un pompino con una foia e una fame incredibile. Pareva non vedesse il cazzo da anni. Il mio pisellino non ...
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