1. Nutrite esplorazioni


    Data: 22/11/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    E’ da quest’oggi che ci ripenso con grande interessamento e con intraprendente convincimento, basta, ho deciso, al presente ho sancito fermamente che mi tratterrò restando a dormire nell’accogliente dimora di Tiziana, mia adorata amica d’infanzia. In effetti è già da parecchio tempo che non lo compio più, anche se a dire il vero attualmente Tiziana ha un ragazzo nuovo ed è più conveniente non danneggiarle di proposito la giornata infastidendola troppo. Stasera però lui non c’è, esegue il turno di notte essendo un ferroviere, sicché determino di fermarmi da lei e d’approfittarne per malignare e per spettegolare parlottando tranquillamente tra donne in santa pace:
    
    “Dimmi una cosa Laura, constati per caso qualcosa d’inedito e di sconosciuto?” – mi stuzzica frattanto lei trascinandomi nella stanza.
    
    In realtà al posto dei due singoli letti che avevo normalmente conosciuto, adesso là in quella stanza compare un imponente talamo coniugale formato da insoliti tubi in lega di rame e di zinco patinato, però, si è davvero equipaggiata bene la mia amica, effettivamente Tiziana si è ben approvvigionata, ha il fiammante fidanzato e l’ampio talamo per chiavare alla grande, frattanto io la schernisco punzecchiandola e alla fine ridiamo sonoramente per i discorsi che intraprendiamo. Fra un dialogo e l’altro, dopo aver fatto la doccia, avvolte unicamente con uno striminzito tanga protraiamo le dicerie e le maldicenze distese sull’enorme talamo. D’altra parte, invero, Tiziana deve ...
    ... riferirmi testualmente delle sue chiavate con il suo nuovo maschio, in quanto non c’è luogo più conforme per compierlo nel modo specifico sul territorio preciso del lussurioso peccato:
    
    “Sai, devi sapere che lo abbiamo individuato in comune accordo, ci è piaciuto subito, lo abbiamo ben presto imballato e lo abbiamo trasportato sul portabagagli della Ford Focus di Lorenzo, infine giunti a casa lo abbiamo liberato dall’involucro e lo abbiamo assemblato. Prova a pronosticare che cos’abbiamo fatto subito dopo averlo collocato qua nella camera?”.
    
    Tiziana mi espone della lasciva e viziosa inaugurazione, del depravato e dello sregolato debutto e di tutte le altre impudiche e libidinose peripezie compiute dei giorni successivi:
    
    “Ti dirò, che non scricchiola né traballa per nulla” – le faccio notare io, spassandomela come una dissennata ondeggiandoci volutamente di sopra.
    
    “Pensa, poi ci sono persino le stanghe alla testiera dove ci si può comodamente aggrappare” – dimostrandomelo attaccandosi supina con le mani dietro la testa, subito dopo girandosi e collocandosi perfino in ginocchio, afferrandosi con le braccia tese alla stanga più alta:
    
    “Guarda qua, non ci crederai, però abbiamo tentato anche d’avvinghiarci”.
    
    “Che cos’intendi di preciso? Volevate forse incatenarvi?” – disponendosi con le braccia e con le gambe viziosamente spalancate, con le mani nel sorreggere la testiera con i piedi accanto alle stanghe della parte opposta, come per offrirsi a un uomo inesistente, ...
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