1. Il solito bar


    Data: 22/11/2020, Categorie: Lesbo Sesso di Gruppo Autore: Pammy78, Fonte: RaccontiMilu

    Pammy: – Allora, mi racconti cosa t’è capitato al lago?
    
    Daniela: – Curiosona!
    
    P.: – Sei tu che m’hai scritto “Non puoi capire cosa m’è successo!”
    
    D.: – Lo so! Però sei curiosona lo stesso…
    
    P.: – Son curiosa sì! Prima stuzzichi, poi fai la misteriosa!
    
    D.: – Va bene, va bene! Ti racconto tutto!
    
    Mi trovavo a casa di mia madre a Mandello del Lario – per molti semplicemente il lago di Como – per sistemare le sue cose qualche mese dopo che se ne andò a causa di un male incurabile. Per tutta quella settimana mio marito non c’era, ma a dire il vero erano ormai anni che non c’era. Perso dietro al lavoro e a chissà quali altre faccende di cui non volevo interessarmi e di cui, in tutta franchezza, poco m’importava.
    
    Ogni mattina, prima di sbrigare le questioni burocratiche ed occuparmi di quanto lasciatomi da mamma (non potete immaginare cosa c’era in quella soffitta!), intorno alle 8 mi recavo a far colazione al solito bar dove andavo dai tempi in cui ero ragazza. Certo io ero cambiata, non solo anagraficamente, ma anche il bar era cambiato, più volte, di facciata, d’arredamento e di gestione. Sin dal primo giorno al tavolino accanto al mio vi ho trovato una coppia poco oltre la trentina, mai vista prima; scambiato un educato ‘buongiorno’ ci siamo persi nei fatti nostri e nelle rispettive colazioni: io a pianificare la giornata, lui a sfogliare la Gazzetta dello Sport, lei assorta in chissà quali pensieri.
    
    Il giorno seguente stessa scena, unica differenza il ...
    ... fatto che lui mi lanciava sfuggevoli occhiate, come fanno di solito gli uomini per non farsi notare dalla ragazza/fidanzata/compagna/moglie di turno. Non ho potuto fare a meno di controllare i loro anulari constatando la presenza delle fedi, tra l’altro all’apparenza nuovissime. Ho pensato:
    
    – Pensa te questo!! E avrò almeno 10 anni più di lui!
    
    Il terzo giorno stessa situazione con un siparietto aggiuntivo: accortami di non avere le salviette stavo per alzarmi per andarle a prendere al bancone quando lui si alza tutto cortese e mi porge il porta-salviette presente sul loro tavolino. Stupita dalla sua reattività ho ringraziato pensando:
    
    – Caspita! Più veloce della luce!!
    
    Per i 2 giorni successivi stessi sguardi curiosi ed indagatori. Devo confessare che mi lasciavo guardare; anzi, a dirla tutta non avevo alcuna fretta di lasciare il bar prima di loro! Era davvero un bel ragazzo e mi sentivo non poco lusingata! Mio marito poi aveva smesso di guardarmi da un pezzo ormai!
    
    Il sesto giorno, con mia malcelata sorpresa, lui non c’era. Lei sì. Con un cambiamento: non aveva più gli occhi nascosti dietro i suoi soliti enormi occhiali da sole. Ci siamo scambiate un cenno della testa, mi son seduta e’ be’, mi fissava!! Ero stupefatta! Mi aveva sempre ignorata ed ora non faceva che guardarmi! Giravo lo zucchero e pensavo:
    
    – Questa poi! Lui non c’è e lei che fa? Mi fissa!! O ce l’ha con me? No, non sembra arrabbiata’ Ma perché continua a guardare di qua?!
    
    – Posso?
    
    Alzai ...
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