1. Le mie calde allieve - capitolo 10


    Data: 21/11/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    ... guardare 1'orologio, sforzandomi di rispettare i dieci minuti che mi ero imposto prima di allontanarmi, Tornai sui miei passi, fui preso dalle palpitazioni allorché intravvidi il grande corpo bronzeo di Rosina disteso sulla coperta, proteso ad accogliere i baci di Sara, che le sedeva a fianco. Le mani sollevate sopra le trecce, se ne stava ferma, con i piccoli seni dardeggianti verso l'alto, L'ombelico, piatto e teso, aveva una lievissima ondulazione ogni volta che una carezza lo sfiorava, Puntellata sulle scapole e sulle natiche la ragazza sembrava tesa da un filo immaginario a causa di quel suo eccessivo inarcarsi, Le reni scavate salivano quasi a soffocarle, in modo suggestivo, la linea della vita. Dal bacino stretto, ornato da quel pube ricciuto, si dipartivano le cosce lunghe da atleta, valorizzate dalla linea slanciata delle ginocchia. Le lunghe gambe e i piedi piccoli erano il coronamento di quella anatomia perfetta.
    
    Capivo perché Sara era pazza di lei. Con quei suoi appetiti sessuali, precocie perversi, il corpo di Rosina doveva mandarla in estasi! La vidi abbassare i palmi sino alla vita che prese a palpeggiare per un attimo, quindi distendersi lentamente per raggiungere con le labbra l'ombelico dell'altra.
    
    Sara aveva ancora addosso la maglietta e la tuta da jogging. In effetti era Rosina che doveva essere consumata, non lei, E quel contrasto accentuava la nudità della fanciulla nera, Sara si chinò e passò in fretta dall'ombelico al pube, L'amica non si ...
    ... muoveva, sembrava fissare il cielo e incarnava cosi il perfetto oggetto del desiderio: quella passività le si addiceva pienamente, non faceva altro che mettere in risalto la grande bellezza delle sue linee, Vidi il mento bianco di Sara scomparire nei ricci peli che prese ad esplorare iniziando dall'alto, Poi Rosina allargò una coscia e consenti all'altra di cacciare il volto più in profondità. I riccioli scuri di Sara ricaddero sul ventre e sulle cosce nere. Per un attimo riuscii a vedere solo il movimento della testa dell'una e l'ondulazione del bacino dell'altra. Mi presi in mano la verga eretta e me la menai con forza. Sara sollevò il capo e, continuando ad accarezzare il sesso dell'amica, si guardo attorno.
    
    Capii che mi stava cercando. Feci un passo avanti nell'udire il fruscio dei rami entrambe guardarono nella mia direzione e, dopo avermi visto, iniziarono il loro gioco preferito.
    
    A questo punto Sara fece girare Rosina, afferrandola per una coscia. E la orientò verso di me consentendomi, così, di ammirare la riccioluta intimità della martinicana. Una fenditura convessa e
    
    simmetrica tra due pliche scure, con una striscia di carne rosata al centro. Cominciò ad accarezzarla sopra e sotto, per eccitarla. I seni di Rosina toccavano la coperta mentre le natiche sembravano squadrarmi con impertinenza. Vidi le dita affusolate di Sara infilarsi nella striscia rosata, schiuderla e massaggiarla all'interno. Poi la allargò con entrambe le mani, a mostrarmi l'interno di quella ...
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