1. Le mie calde allieve - capitolo 10


    Data: 21/11/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    ... culo profferto dell'altra.
    
    Con un gemito animalesco lasciai andare lo sperma proprio al centro, uno schizzo sulle chiappe dell'una e un altro sulla guancia dell'amica. Quando ebbi eiaculato completamente, Mariella mi prese in bocca il cazzo e me lo ripulì vigorosamente.
    
    Nel profondo silenzio che segue di solito a questo genere di esplosione, Mariella lanciò la propria rivendicazione:
    
    « E io ,allora, devo fare tutto da sola?!»
    
    Ma il suo malumore fu di breve durata perché subito si ritrovò con due sanguisughe, l'una davanti l'altra dietro, che se la passarono dall'uno all'altra con grande foga. Lei scelse la mia bocca per molla re uno schizzo agro accompagnato da un gemito infantile. Il sapore di orina mi invase il palato. Quella porcellina non si vergognava per niente! Ma le perdonai quella trascuratezza tale fu il godimento che provò nel venirmi in bocca.
    
    Giunse finalmente il giorno in cui mi sarei fatto la prima nera della mia vita. E che pezzo di figa!
    
    Una delle femmine fatte meglio e più sexy che esistessero al mondo. Silvia e Barbara se ne andarono, come previsto, dopo la prima colazione. Riunii tutto il gruppo nel salone, e affidai le varie responsabilità ai ragazzi di fiducia. Dopo una buona mezz'ora di camminata raggiungemmo il posto stabilito e allestimmo il "quartier generale".
    
    Puntai in direzione nord-nord-ovest e mi fermai sopra il segnale più vicino al nascondiglio che avevo trovato, sulla cima di un pendio ben ventilato.
    
    Attesi con ...
    ... ghiotta impazienza l'arrivo della mia selvaggina.
    
    Vidi passare le prime coppie di ragazzi in lontananza, li vidi fermarsi e trascriversi il messaggio su un blocco di appunti, quindi scomparire nel bosco fitto.
    
    Poi provai un colpo al cuore alla vista di due belle figurette che, come gazzelle, venivano avanti per gettarsi nelle fauci del lupo. Rosina, sempre a cosce nude, sfidava i rovi e le punture di insetto. Era vestita così forse per sedurmi? Che lusinghiere premure! Mi feci vedere e loro vennero verso di me. Mi avvicinai, quindi indicai a entrambe il luogo che avevo scelto.
    
    Dopo cinque minuti di camminata veloce ci ritrovammo sul fondo della piccola depressione. Il
    
    vento ci passava sopra la testa senza sfiorarci. Lo scroscio del torrente era chiaramente udibile. Andammo a vedere il suo limpido turbinare tra le rocce scure o verdi. Avemmo solo l'imbarazzo della scelta per stendere la coperta che avevo nello zaino. Salimmo un po' più su, alla ricerca di un
    
    tratto erboso circondato da fogliame. Mentre stendevo la coperta loro rimasero immobili a guardarmi. Quindi sedettero e se ne stettero in silenzio.
    
    «Be', l'ultima volta che vi ho viste nel granaio eravate più in forma! Se sono io che vi blocco, mi allontano per qualche minuto. Non temete, ritornerò starò nascosto nel fogliame, solo per osservarvi, proprio come un guardone. Voi neanche mi vedrete!».
    
    Il pensiero che probabilmente ora si erano già distese l'una accanto all'altra mi eccitava. Continuavo a ...
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