1. La carbonaia


    Data: 21/11/2020, Categorie: Anale Gay / Bisex Masturbazione Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster

    ... mano.
    
    Quando forzò la mia bocca con la lingua dischiusi le labbra e lo baciai come non avevo mai baciato nessuna ragazza.
    
    Adesso fammi sborrare - lo implorai di nuovo sottraendomi per un attimo al bacio - fammi sborrare mentre mi succhi la lingua e mi sditalini il culo.
    
    D'accordo adesso è il momento. Il tuo cazzo sta sbavando da fare schifo, mi hai sporcato tutto con la tua bava di cazzo.
    
    In effetti, avvinghiati come eravamo, stavo sbavando sulla sua pancia e sul suo cazzo.
    
    Mi fece sborrare come glielo avevo richiesto, tenendomi stretto a se, succhiandomi la lingua e continuando a tirarmi il ditale al culo.
    
    I nostri cazzi erano stretti tra i nostri corpi avvinghiati, per cui quando godemmo – perché quando godetti io godette anche lui per la seconda volta – ci sborrammo addosso mescolando le nostre sborre al nostro sudore.
    
    Che goduta mi feci! Non avevo mai goduto tanto e non la finivo più di buttare. Con la lingua nella sua bocca ed un suo dito nel mio culo mi feci la più grossa sborrata che avessi mai fatto.
    
    Quando ci accasciammo esausti sul pagliericcio eravamo entrambi fradici.
    
    Ci ripulimmo alla meglio col lenzuolo ed accendemmo una sigaretta.
    
    Hai goduto? - mi domandò Antonio.
    
    Da stare male. E tu?
    
    Sono venuto due volte di fila!
    
    Come fai a sborrare così tanto? - gli domandai mentre fumavamo.
    
    Bè, anche tu non scherzi! Hai scaricato tanta di quella roba! Ti è piaciuto vedermi sborrare così tanto?
    
    Da morire. Vorrei guardarti di ...
    ... nuovo.
    
    Il pomeriggio è ancora lungo. Prima sei stato molto bravo e mi hai fatto godere come un maiale. Se mi fai nuovamente godere così ti faccio vedere un'altra bella sborrata.
    
    Dimmi cosa vuoi ed io te lo faccio.
    
    Davvero?
    
    Davvero.
    
    Adesso riposiamoci un po'.
    
    Ci addormentammo di colpo e fummo svegliati da dei rumori sospetti. Qualche inquilino doveva essere andato in cantina e rimanemmo in silenzio fino a che non lo sentimmo andarsene.
    
    Mancavano ancora un paio d'ore alla cena, per cui avevamo tutto il tempo che volevamo.
    
    Antonio fece una scappata a casa e ne tornò con dell'acqua e degli asciugamani.
    
    Bevemmo e ci demmo una lavata.
    
    Mentre si stava asciugando abbracciai il suo corpo nudo e lo baciai in bocca.
    
    Ce l'avevamo entrambi duro.
    
    Impugnai il suo con entrambe le mani e lo trassi a me.
    
    Poi ne feci scorrere la pelle per denudarne la cappella, che carezzai con i polpastrelli.
    
    Ti è venuta di nuova voglia – disse lui ridendo.
    
    Già - feci io.
    
    Ricoprii la sua cappella, estrassi la mia, e la infilai nel suo prepuzio.
    
    Giocai un poco con i nostri cazzi, poi lo trascinai verso il pagliericcio e lo feci sdraiare sulla schiena.
    
    Mi sdraiai sopra di lui e gli ficcai la lingua in bocca. Lui mi abbracciò forte e, quando sfilai la lingua dalla sua bocca, mi disse che gli sarebbe piaciuto scoparmi.
    
    Intendi dire scoparmi il culo? - domandai.
    
    Lui annuì.
    
    No, il culo no. Se vuoi qualsiasi altra cosa, ma il culo no.
    
    D'accordo, non c'è ...
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