1. Al Doppio Gusto, cucina privata


    Data: 17/11/2020, Categorie: Prime Esperienze Maturo Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... uomini d’affari. Dopo pochi isolati, l’autista centrò un budello appartato e raggiunse un garage, anonimo e nascosto, protetto da una sbarra.
    
    Aprì la portiera alla ragazza e, recuperato il suo bagaglio, la scortò fino alla zona degli ascensori. Il suo accompagnatore doveva avere un telecomando, o qualcosa di simile: Caterina venne infilata nel terzo ascensore; l’autista la salutò con un cenno di rispetto un po’ antiquato, poi la ragazza sparì dietro le porte della cabina.
    
    All’interno non c’erano né spie né bottoni che indicassero i piani, solo un tastierino alfanumerico di metallo. Sopra, un display a led rossi lampeggiava come una vecchia sveglia: indicava una sequenza di quattro numeri. Kate non trovò di meglio da fare che ripetere le cifre sui tasti; come aveva intuito, la piccola cabina partì a razzo verso i piani superiori.
    
    - Tesoro, che gioia riaverti qui! – Zia Pam (maledetta lei) era sempre troppo schietta, troppo limpida, quando se la trovava davanti. Kate rimandò la “resa dei conti” a più tardi, non era il momento adatto. Era stanca del viaggio; era felice di abbracciare la sua giovane e sorprendente parente e, infine, era troppo sconvolta dall’ambiente in cui era stata appena ricevuta.
    
    - Questa… è questa casa tua? – Disse, senza nascondere la sorpresa. Dopo una piccola anticamera, si accedeva ad un salone, talmente ampio che sembrava la palestra del suo Liceo. L’arredamento era… perfetto, era l’unico aggettivo che le venne in mente. Nel suo splendore ...
    ... essenziale ma equilibrato, trasmetteva una strana sensazione. Era come fosse troppo ricercato per non essere stato progettato da un “artista” e, allo stesso tempo, non ti metteva in imbarazzo con un’ostentazione di opulenza fuori posto… infine: era Italiano. Ogni oggetto, ogni proporzione, parlava del suo paese lontano. Kate non era mai stata in un posto così maledettamente raffinato.
    
    La donna le fece visitare la casa. C’erano due camere, ognuna con i propri servizi, spaziosi e finemente rifiniti con marmi e maioliche di fattura italiana. Una zona guardaroba e, a fianco una piccola lavanderia, con tutto l’occorrente.
    
    Il salone nascondeva una piccola sorpresa: all’occorrenza, grazie a una serie di pannelli di legno, camuffati da vecchia credenza, si poteva dividere in due ambienti, perfettamente separati, con tanto di porta e relativa serratura.
    
    Su un lato una lunga, ampissima vetrata, permetteva una confortevole veduta del cuore della città. Dovevano essere circa al dodicesimo piano.
    
    Un’altra sorpresa era la mancanza di una cucina… niente, nemmeno un angolo cottura. Ma la zia spiegò tutto, con grande disinvoltura.
    
    - Ti piace? Io l’amo molto… l’ho creata pian piano con l’aiuto di un amico: un architetto italiano che viene spesso negli States. – Poi la squadrò, come stesse valutando cosa le conveniva fare, e aggiunse: - Vieni, la casa non finisce qui!
    
    In fondo, tra le due camere, c’erano due ante, tappezzate di elegante tessuto. Caterina le aveva notate ma ...
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