1. Matilde 02-11 - il ritorno di debra


    Data: 16/11/2020, Categorie: Lesbo Autore: Alex46, Fonte: Annunci69

    ... possano sostituire così come niente fosse. Sesso è una cosa facile, amore molto meno. C’è gente in giro davvero mediocre...
    
    Riesco di nuovo a rientrare in me, ma non è facile scacciare i fantasmi quando ormai hanno sfondato le linee.
    
    - E tu, sei sempre stata fedele a Michele?
    
    - Sì, sempre – è la mia netta risposta. E avrei voluto aggiungere “e anche a te”.
    
    Di colpo mi alzo, si è fatto tardi. Dico a Debra di continuare pure nel relax, che io faccio una doccia e poi preparo qualcosa da mangiare.
    
    Lei annuisce, senza aprire gli occhi, abbandonata languidamente sul divano con chissà quali pensieri.
    
    Entro in bagno, chiudo la porta; mi guardo allo specchio. Forse non è così eclatante ma decisamente l’agitazione traspare dai lineamenti del mio viso. I seni si sono induriti, i capezzoli spuntano fuori, turgidi, quasi dolenti. Li sfioro appena con le dita, vorrei calmarmi con il dolore e invece è un sottile piacere.
    
    Le domande si seguono nella mente, ma le risposte sfuggono a ogni ordine. Mi guardo allo specchio, tentando di respirare fondo. Mi piaccio. Piacciono i miei capelli biondi e lucenti, il mio viso non acqua e sapone ma fresco, il mio fondoschiena. I miei seni sono ben delineati, non grandi ma ben proporzionati al mio aspetto generale, sportivo, dinamico e scattante.
    
    Li sfioro più volte, ancora cercando dolore e ottenendo piacere, immaginando che le mani che vedo riflesse nello specchio siano... le sue, Debra che mi si avvicina, dietro le spalle, e ...
    ... lascia scivolare le braccia intorno a me, mi accarezza dolce e ferma. Mi abbasso il costume, piano, arrotolando il tessuto.
    
    Quando la stoffa si stacca dall’incavo del pube in cui era leggermente sprofondata posso vedere una macchiolina umida. Sono inequivocabilmente bagnata, l’eccitazione delle grandi occasioni.
    
    Mi sgancio gli orecchini, il mio indice sinistro scende quasi meccanicamente, sfiora le labbra, raccoglie una leggera bava biancastra. Ora sono nuda, pronta per mettermi sotto la doccia.
    
    Il getto caldo non ha alcun effetto calmante. Lascio che l’acqua scorra su tutto il corpo, voglio «purificarmi» e ritornare «quella di prima».
    
    In fondo prevale ancora il senso di timore e di vergogna per quello che le ho fatto a suo tempo.
    
    Mi strofino con delicatezza, soffermandomi sui seni, indugiando sulla pancia, come se volessi rinnegare il mio stesso corpo, ripulirmi dalle prove tangibili delle sue reazioni improvvise, potenti, ma al contrario la stimolazione provoca un effetto dirompente, di sbalorditiva eccitazione.
    
    A quel punto sento la voce di Debra che ha spalancato l’anta scorrevole della doccia.
    
    – Ah... sei qui! - mi dice, con la massima spontaneità, come non l’avesse saputo; rimango di sasso, irrigidita a causa di quella intrusione, impreparata come sono; non credo abbia dimenticato come sono da nuda.
    
    - Sai, sono cotta - continua, - troppo riposo oggi! mi faccio una bella doccia anch’io, poi.
    
    Detto questo, si dirige verso il water.
    
    I miei occhi ...