1. Un bel ricordo


    Data: 09/01/2018, Categorie: Etero Incesti Sensazioni Autore: nik, Fonte: RaccontiMilu

    Voglio raccontarvi un episodio della mia vita che ricordo sempre con piacere. Si tratta del momento in cui ho scoperto il sesso maschile, non nel senso che può essere comunemente inteso. Ma proprio la scoperta di come è fatto, della sensazione che si prova a stringerlo nella propria mano, quella mano che fino ad allora avevo solamente usato per procurare piacere a me stessa era diventata in grado di procurare piacere all’altro sesso.
    
    Oggi ho quarantadue anni ma ricordo sempre con molto piacere e senza provare vergogna quando per la prima volta mi trovai a stringere un pene con la mano.
    
    Quasi ogni mattina a ravvivarmi quei ricordi mi aiuta il figlio venticinquenne del mio vicino di casa. Il mio alloggio è al terzo piano di una palazzina fatta a L, io abito con mio marito nell’angolo interno. Da un paio di mesi mi sono accorta che, complice la luce del mattino, dalla finestra della mia camera da letto riesco a vedere attraverso le tende della porta che si affaccia sul balcone della camera si Stefano.
    
    Quasi ogni mattina, solo in casa, si stende completamente nudo sul letto e si masturba. A volte in modo fugace senza molta convinzione, altre lentamente quasi volesse trarre il massimo del piacere. Vedo la sua mano che scivola con movimenti quasi perfettamente verticali sul pene, inconsapevole dello spettacolo che sta esibendo per una sola spettatrice. Vedo la sua mano che si muove lentamente, a volte lo spettacolo dura anche venti o trenta minuti. In alcuni momenti ...
    ... aumenta il ritmo come volesse terminare velocemente quel periodo di solitudine ma poi si ferma improvvisamente per alcuni istanti per poi riprendere lentamente il lavoro iniziato. Attraverso la finestra non riesco a vedere il suo seme, quando al culmine del piacere blocca il movimento del braccio per muoversi in modo scomposto, alzando e abbassando il bacino in modo da muovere il pene nella mano che in quel momento si trasforma in una vagina calda accogliente. Riesco comunque ad immaginare il fiume di lava incandescente che esce quasi con violenza dal suo pene per ricadere sulla pancia nuda e sulla mano che riprende a salire e scendere lungo il pene, riesco a immaginare il leggero rumore dello sperma che compresso tra la mano e il pene esce tra le dita per colare sui peli del pube.
    
    Non posso negare che guardandolo, qualche mattina, ho seguito il suo ritmo e senza bisogno di scavare nella mia fantasia ho raggiunto il piacere che a volte solamente nella solitudine si riesce ad apprezzare.
    
    Sono ormai passati ventiquattro anni da quel giorno, avevo diciotto anni e tutto quello che sapevo sul sesso lo avevo imparato da un giornaletto pornografico che avevo trovato in cantina.
    
    Passavo circa un mese d’estate, dopo la fine della scuola, con mia sorella in campagna dalla zia. Aveva una casa per metà sua e per metà di sua sorella. Ci eravamo integrati bene in quel paesino, grazie anche a mio cugino, il figlio dell’altra zia. Lui abitava li tutto l’anno e quindi uscivamo con la sua ...
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