1. Il bivio


    Data: 02/11/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Cla85, Fonte: EroticiRacconti

    “Tu devi essere un angelo... Sei una ventata di aria fresca per me, un’oasi nel deserto, acqua limpida in un mare di merda” i tuoi occhi nei miei. Il cuore che batte all’impazzata. Un velo di tristezza attraversa il tuo sguardo e l’espressione si fa più cupa “Non cercarmi, stammi lontano, io tendo a distruggere tutte le cose belle che incontro”
    
    E con queste semplici parole, senza muovere un dito, mi hai legata indissolubilmente a te. Nella tua fragilità riconoscevo la mia, mi facevi sentire speciale e capace in qualche modo di lenire il tuo dolore. Io potevo essere la tua salvezza e tu la mia. Mai avrei immaginato che saresti stato come un pugnale infilzato nel corpo, che mi lacerava quando cercavo di tirarlo fuori e mi torturava ogni giorno scendendo più dentro.
    
    Ti conoscevo appena, avevo solo avuto modo di constatare la naturale complicità che c’era tra di noi, come se fossimo stati amici di vecchia data.
    
    La prima volta che ti ho visto eri appoggiato al bancone del bar della discoteca. Avevo notato che mi osservavi da un po’ così decisi di avvicinarmi per spingerti ad uscire allo scoperto, per porre fine alla sensazione di disagio che il tuo sguardo fisso aveva fatto emergere in me, più che per un reale interesse. Non capivo perché ma non riuscivo ad ignorarlo. Mi appoggiai al bancone, lanciandoti un’occhiata e spostando lo sguardo sul barman come per voler ordinare da bere. Ottenni il mio scopo, ti voltasti verso di me e iniziasti a parlare:
    
    “Sai, è da dieci ...
    ... minuti che ti guardo, ed è da dieci minuti che sto pensando a qualcosa di carino da dirti ma temo che qualsiasi cosa dirò potrà risultare banale, stupida o stucchevole. E dato che so che la tua decisione di offrirmi o meno la possibilità di conoscerti dipende al novanta percento dalla prima impressione che avrai di me, vorrei giocarmela bene. Purtroppo però non mi è venuto in mente niente che potrebbe davvero sorprenderti e incuriosirti…”
    
    Così riuscisti a catturare completamente la mia attenzione. Ci sai fare con le parole. Iniziammo a parlare a scherzare, ci scambiammo i numeri di telefono e cominciammo a frequentarci. E tutto ebbe inizio.
    
    Ero la tua regina. Nessuno mi ha mai amata, desiderata, scopata come hai fatto tu. Mi sembrava di vivere un sogno. Non potevo che essere pazza di te.
    
    Adesso sono qui, sotto casa tua. Dall’ultimo incontro è trascorso un mese. Abbiamo chiuso. Dopo che ho scoperto che sei sposato e che tua moglie ti ha buttato fuori di casa. Dopo che mi hai chiamato “sporca puttana succhiacazzi” perché una sera ho rifiutato il tuo invito a cena e sono andata al compleanno di un mio amico. Dopo che quella stessa sera sei andato al pub sotto casa tua e ti sei scopato la cameriera, perché ti sentivi solo. E ci hai tenuto che lo sapessi. Ti ho odiato, un odio immenso che non ho mai provato per nessuno che mi ha aiutata a nascondere il dolore straziante, vivo come una ferita aperta che non smette di sanguinare.
    
    Mi sforzo di ripensare a tutto questo prima ...
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