1. Attenta al cane…attenta


    Data: 30/10/2020, Categorie: Etero Autore: AmanteSegretoDolce, Fonte: Annunci69

    L'aria è frizzante stasera, aria da fine settembre, la strada, un po’ ripida, scende verso il mare.
    
    La ragazza ha un cappottino, leggero ma lungo, per contrastare l'aria che in quel punto soffia sempre vivace, è alta, snella, i capelli corti incorniciano un viso di quelli che si ricordano.
    
    Il cane, pur costretto dal guinzaglio, è felice, felice di una strada che è piena di alberi, di lampioni, di macchine con le ruote deliziosamente olezzanti, di escrementi che decorano lo squallido marciapiede donandogli un piacevole profumo da mercato delle vacche.
    
    Ogni tanto, ogni spesso, il cane tira un po’, provocando le rimostranze della padrona, rimostranze non sempre espresse in maniera finissima ma comunque adeguate alle circostanze.
    
    L'aria si infila spesso fra le falde del cappotto e provoca alla ragazza qualche brivido, sotto ha solo una leggera camicia di seta, indossata sulla pelle nuda, e una corta minigonna di tessuto elastico che copre a malapena i ridottissimi slip neri.
    
    I due, padrona e cane, scendono per la strada in uno slalom irregolare cui la ragazza si adatta per contentare l'incontentabile cane e si avvicinano ad uno slargo un po’ appartato nel quale si trovano, fra gli alberi e le aiuole, numerose panchine, quasi un'anticamera per il giardinetto pubblico adiacente.
    
    Ad un tratto il cane si slancia con un impeto particolare verso il giardinetto e subito dopo china la testa verso il terreno per rialzarla subito dopo mentre mastica ingordamente ...
    ... qualcosa.
    
    La padrona si allarma, lo sgrida, gli dice "molla, dai sputa" ma il cane finge di non sentire.
    
    Dopo pochi istanti, ingoiato il boccone con evidente soddisfazione, il cane riparte deciso trascinando letteralmente la padrona fra le panchine, nella parte più buia del piccolo spiazzo e subito china di nuovo la testa al suolo per riportarne un'altro boccone che ingoia con lo stesso piacere del primo, poi riparte e si caccia sotto una panchina dove, a giudicare dal rumore, trova un piccolo tesoro commestibile dal quale la ragazza, nonostante gli sforzi non riesce a smuoverlo...
    
    Mentre la ragazza tira il guinzaglio, all'improvviso, percepisce una presenza dietro di lei, si gira di scatto, spaventata, vede una sagoma male illuminata dai lampioni, troppo lontani, una sagoma troppo, troppo vicina.
    
    La ragazza apre la bocca per gridare, ma qualcosa la blocca, una mano l'ha afferrata per i capelli, dietro la nuca, un gesto mai vissuto ma familiare, un gesto che le ricorda qualcosa...
    
    Una voce, familiare, le dice piano "ciao amore, sono io".
    
    Le ginocchia della ragazza si piegano involontariamente, lo spavento ha dato il via ad una tensione che si trasforma di colpo in un'altra, si bagna, di colpo, il calore fra le gambe diventa insopportabile in pochi istanti e sale verso il viso mentre il seno si tende...
    
    Si trova fra le braccia di un uomo, un uomo che non vede, lo stringe e viene stretta mentre la sua bocca cerca l'altra bocca, impaziente, vorace, ha bisogno di ...
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