1. La gita


    Data: 29/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: ale0978, Fonte: Annunci69

    Eravamo rimasti indietro. La comitiva continuava a camminare su per il sentiero che quel giorno avevamo deciso di percorrere per la solita gita mensile.
    
    Ero sempre felice di riuscire a ritagliare alcuni momenti in cui potergli parlare da solo, ma soprattutto mi piaceva poterlo osservare senza il timore che qulacuno potesse capire che ne ero attratto.
    
    Fabio era un ragazzo alto con un fisico snello e atletico che lasciava intravedere gli anni passati tra allenamenti e partite di calcio. I suoi occhi erano di quel verde mare che ti facevano perdere al solo sfiorarli, le labbra carnose sembravano chiedessero un bacio ad ogni minimo movimento.
    
    Quel giorno era la prima volta che si univa al gruppo per le escursioni della nostra facoltà e per la prima volta avevo l'occasione di vederlo in un abito che non fosse quello accademico: i pantaloni della tuta che indossava lasciavano intravedere forme che avevo solo immaginato e la canotta aderente mostrava dei pettorali coronati da piccoli capezzoli inturgiditi dall'aria montana.
    
    Avevamo camminato tutta la mattina e la stanchezza si faceva insistente, soprattutto per chi, come me, non è molto abituato a lunghe camminate. Avevo cominciato a rallentare il passo agognando una piccola sosta che nessuno voleva ancora concedere e mi ritrovai staccato dal resto dei miei compagni. Al mio fianco stava Fabio con il quale mi ero intrattenuto per la maggior parte della mattina: "Certo che potrebbero fermarsi un po', è anche ora di ...
    ... pranzo!" disse, forse per consolarmi della mia lentezza. "Eh sì" dissi io "ancora qualche passo e saranno costretti a raccolgiermi con il cucchiaio!", "E se ci fermassimo? Al massimo non vedendoci più ci telefoneranno". A questa proposta fui subito d'accordo e liberati dagli zaini ci accomodammo in una piccola radura vicina al sentiero. Chiacchierammo per un po' di come andasse l'università e finito questo argomento stemmo in silenzio.
    
    Io subito incalzai: "Come sta Chiara? E' da un po' che non si vede", "Ci siamo lasciati" disse "ormai mi era venuta a noia, non scopava neanche bene", mi misi a ridere: "Eh sì allora hai fatto bene! Bisogna tenere strette solo quelle che sanno fare i pompini!". "E tu sei bravo?" a quella domanda rimasi interedetto, non me l'aspettavo, "non sono così addormentato " disse, " da quando siamo qui non fai altro che gettare occhiate al mio pacco". I suoi occhi verdi mi scrutavano, non sapevo cosa dire così balbettai una battuta che non sortì alcun effetto e il mio imbarazzo crebbe. Lui da parte sua cominciò a guardarmi sorridendo, distolsi il mio sguardo per evitare il suo ma subito sentii le sue dita stringere il mio mento per farmi voltare: si avvicinò e prima che me ne accorgessi mi baciò. Sentivo il mio cazzo crescere a grande velocità e quando staccammo le nostre labbra vidi anche il suo premere contro i pantaloni desiderando di essere liberato. Prima di fare qualunque cosa lo guardai, a metà tra l'interrogativo e l'eccitato: sorrideva. "Era da ...
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