1. Nelle mani di mio genero - 11


    Data: 29/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti

    Finalmente rientrai a casa, da Paolo. Serse era diventato solo un brutto ricordo che speravo di poter dimenticare in fretta. Di quella dura esperienza, solo due erano le cose positive che mi avevano segnato: l’amicizia con Laura, instauratasi e consolidatasi fortemente in quella difficile situazione, e i numeri di telefono dei due ragazzoni con cui avevo intenzione di rivedermi, singolarmente o in coppia, perché erano riusciti a tirarmi fuori tutta la mia innata residua porcaggine.
    
    Paolo mi accolse in casa con un bacio a tutta lingua, rimanemmo sulla soglia di porta per alcuni minuti, mi mise le mani ovunque, come per controllare che tutto fosse come lo aveva lasciato tre giorni prima, quindi mi fece spogliare completamente lasciandomi solo le scarpe con il tacco 12. Mi squadrò e cambiò espressione: avevo l’aria stanca, il viso sciupato e soprattutto erano ben visibili i molteplici segni lasciati dalle percosse di Serse. Mi disse che gli dispiaceva e che Serse non sarebbe dovuto rientrare nel programma…
    
    Non capivo…! Paolo, il mio padrone, aveva affermato di essere “dispiaciuto”! Era la prima volta che, dal momento in cui mi ero messa nelle sue mani, mi stava trattando con rispetto e umanità…e poi che cosa significava il “programma”…? Probabilmente si riferiva al mio training di schiava, ma c’era qualcosa sotto che avrei saputo molto presto.
    
    Mi disse che Serse era stato un imprevisto e che non aveva avuto scelta: Serse aveva richiesto Clara per una giornata di sesso ...
    ... estremo, invece lui aveva barattato lei con me, ma per altri due giorni.
    
    Mi strinse a sé continuando a baciarmi, mi sputò in bocca varie volte: era il suo modo per ribadire che gli appartenevo. Mi infilò due dita nella passera e due nel culo, lo sfintere rimaneva largo e accogliente anche in condizione di “riposo”:
    
    “Sei fradicia e hai una voragine nel culo! Ti sono mancato, troia?”
    
    “Si, Signore. Ti prego scopami!”
    
    Lo dissi senza pensarci troppo e subito dopo rimasi sorpresa, ma era quello che in fondo desideravo.
    
    Mi scopò in gola a lungo; seni e pancia erano un bagno di saliva che percolava fino alla fica rendendola più umida e disponibile alla penetrazione. Ma come sua abitudine non mi scopò, mi inculò facendomi sedere, di spalle, sopra di lui, a sua volta seduto in una sedia.
    
    “Hai un culo magnifico! Continua lentamente, vai su e giù sempre tenendo le gambe chiuse”.
    
    Dopo qualche minuto mi fece sollevare, qualche goccia di liquido pre-eiaculatorio fuoriusciva dalla cappella, me lo fece spremere, me lo fece leccare e ingoiare prontamente. Quindi, mi sedetti nuovamente nella stessa posizione e, con lo stesso ritmo, ripresi a pompare con il culo. Successivamente mi fece divaricare le gambe e mentre il suo cazzo mi inculava profondamente, iniziò a masturbarmi con un vibratore stuzzicandomi il clitoride, poi infilò pian piano il vibratore fino a quasi farlo scomparire nella mia passera. Squirtai in breve tempo e lo feci a ripetizione; non so dire neanch’io il ...
«1234»