1. L'arma più crudele è l'amore


    Data: 26/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Bsx_930, Fonte: Annunci69

    ... gamba.
    
    “Andiamo, lo so che ti piace fartelo succhiare e mordicchiare, mi ricordo quella volta in autogril dove da un pompino mi fottesti come una vacca in calore, per poco non ci beccarono”.
    
    Disse poggiando una mano sul mio cazzo semi duro.
    
    “Sto scrivendo”. Dissi spostandogli la mano.
    
    Si alzò dal divano e si tolse anche la canottiera.
    
    “Lo vedi questo?” Disse indicando un piccolo tatuaggio sotto il cuore.
    
    “Non scoperemo solo perché ti sei tatuato la mia iniziale sotto il cuore, ti dissi di non farlo”.
    
    “Cristo!”. Urlò lanciandomi la maglia.
    
    Mi chiuse il portatile e mi sbatté sul divano tirandomi via i pantaloni.
    
    Sapeva che mi piaceva violento, sapeva che non avrei resistito ancora per molto.
    
    Mi strappò letteralmente le mutande e cominciò a succhiarmi il cazzo come se dipendesse dalla sua vita.
    
    Sentivo la lingua passare dalla cappella all'asta, sentivo i suoi denti schiacciarla con una leggera pressione, sentivo la sua mano sulle mie palle.
    
    Gli presi i capelli in mano e gli strinsi forte pigiandogli la testa sul cazzo fino a che la cappella non gli entrò in gola.
    
    Si staccò subito tossendo e con le lacrime agli occhi, si girò verso il tavolo e prese il piattino tirando la seconda striscia.
    
    In quel momento gli mollai un ceffone in pieno viso, ma lui mi sorrise e riprese il suo lavoro di bocca.
    
    Cercavo di staccarlo, di non farglielo più prendere in bocca, ma nulla, era eccitato, era una bestia.
    
    Gli tirai un calcio sulle palle, ma ...
    ... a quanto pare non lo sentì o se lo sentì gli piacque. Gli tiravo la testa dai capelli per staccarmelo di dosso ma nulla.
    
    Poi un attacco di ira lo staccò dal mio cazzo.
    
    Mi saltò alla gola strozzandomi.
    
    “Se ho voglia di scopare, scopiamo, hai capito?!”. Mi urlò in pieno viso, la sua saliva mischiata ai miei liquidi mi cadde sulla guancia. Non riuscivo a respirare, non riuscivo a parlare. Avevo le mani su i suoi polsi, ma lui non mollava la presa.
    
    “Se io voglio succhiare il cazzo al mio ragazzo lo succhio e lui se lo fa succhiare fino a che la sborra non mi riempie la bocca e comincia a colarmi sulla barba ok?”.
    
    Feci di si con la testa e cercai di prendere aria ma niente.
    
    Le lacrime mi salivano agli occhi, sicuramente ero diventato un piccolo palloncino rosso.
    
    Poi lentamente cominciò a lasciare la presa, e tolse una mano.
    
    Presi un bel respiro, la gola mi bruciava da morire.
    
    Mi fissò negli occhi, quei suoi grandi occhi azzurri, completamente arrossati per droga e stanchezza.
    
    Mi divaricò le gambe, e li sapevo già cosa voleva. Cercai di richiuderle, ma fu inutile, si sputò sulla mano e me la passò sul buco. Poi rifece lo stesso gesto e se la passò sul cazzo.
    
    Non gli davo il culo da due settimane. Non gli succhiavo il cazzo da una settimana, oramai si faceva solo seghe guardandomi mentre ero a letto, schizzando sulle lenzuola per poi mettersi a dormire accanto a me, nudo con ancora la sborra sulla cappella sporca.
    
    Sentì la sua possente cappella ...