1. adriana 5 barbecue


    Data: 25/10/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    In quasi due settimane Adriana si era fatta viva solo una volta, il mercoledì successivo.
    
    Verso le due del pomeriggio Antonio stava facendo finta di studiare, in realtà non riusciva a distaccare la mente da quanto gli era capitato nel fine settimana: un’esperienza tra il sogno e l’allucinazione.
    
    Era immerso nei suoi pensieri quando il suono prolungato del citofono lo richiamò alla realtà; si alzò stancamente dalla sedia maledicendo lo scocciatore, sicuramente qualcuno che distribuiva volantini pubblicitari, alzò la cornetta e sentì la voce concitata di Adriana:
    
    ‘Aprimi! Presto! Fammi salire!’
    
    Antonio aprì il portone ed andò a mettersi qualcosa indosso, era seminudo, poi pensò all’ inutilità della cosa ed andò ad aprire la porta; Adriana era là, con le cosce strette, le ginocchia incrociate, la gonna alzate ed il perizoma semiabbassato:
    
    ‘Presto! Devo andare in bagno! Me la sto facendo sotto!’
    
    Travolse Antonio, che rimase di sasso, guardò per terra e vide una piccola pozza di liquido: se la stava facendo realmente addosso.
    
    La raggiunse in bagno, Adriana era seduta sulla tazza, la gonna alzata, il perizoma alle caviglie, le cosce spalancate e pisciava con energia; pisciò venti secondi buoni:
    
    ‘Mamma come mi scappava, era tutta la mattinata che non andavo! Sto lavorando come una pazza!’
    
    Antonio la guardò là seduta in bella esposizione e gli venne duro, Adriana gli sorrise maliziosamente:
    
    ‘Vieni qui bellino, vediamo il passerotto come sta! E’ ...
    ... proprio arzillo!’
    
    Diede un bacino sulla punta dell’uccello di Antonio, lo leccò, una piccola goccia lattescente comparve al buchino, la succhiò:
    
    ‘Siamo pieni pieni! Non ti sei fatto qualche sega in questi giorni? Io me la sono menata per benino!’
    
    Antonio si risvegliò dal trance:
    
    ‘Vedo che ci hai preso gusto a pisciarti addosso!’
    
    ‘Eh si! In effetti ci ho preso gusto, adesso mi scappava, ma l’ho fatto quasi apposta, sarei potuta andare a pisciare prima di uscire dall’ ufficio, ma me la sono tenuta per te!’
    
    Si sfilò il perizoma , si spremette un po’ per fare uscire qualche altra goccia, cacciò una scorreggina che rimbombò nella tazza, si asciugò col pezzetto di stoffa che aveva in mano:
    
    ‘Tieni te lo regalo! Sa di femmina: non ci ho solo pisciato dentro, ci ho pure goduto: in un momento che ero sola nel mio ufficio mi sono strofinata sul bracciolo di una poltroncina, tieni, annusa!’
    
    Antonio lo portò al naso, sapeva proprio di femmina, lo guardò con attenzione: la pattina, bagnata di pipì, era però viscida, un alone disseccatosi, ciprino della mattina ed il filo era marroncino ed odorava di culo: il cazzo si fece più duro:
    
    ‘Vedo che ti piace!Fattici qualche sega dentro!’
    
    Così dicendo Adriana si alzò, riassettò la gonnellina corta, e se ne andò.
    
    ‘Bacino! Ciao!’
    
    Antonio rimase lì come un cretino con il perizoma al naso e l’ uccello duro fuori dalle mutande.
    
    Poi il silenzio.
    
    Erano passati altri dieci giorni e il ricordo dell’ avventura vissuta si ...
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