1. Lo scambio (capitoli 13 e 14)


    Data: 24/10/2020, Categorie: Trans Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69

    Lo Scambio, cap. 13-14 di 14
    
    Capitolo 13: Scopo Della Missione
    
    Mi svegliai. Mi rigirai nel letto più volte prima di decidere di iniziare la nuova giornata. Socchiusi gli occhi e una luce bianca mi investii.
    
    Incuriosito presi completamente coscienza per accorgermi di essere in un letto d'ospedale. Mi guardai il corpo. Il seno prosperoso e le mani sottili ora non c'erano più. Al loro posto vi era un torace scheletrico e mani con unghie lunghe.
    
    Ero tornato Federico Fermo.
    
    Denise Melanie se ne era andata.
    
    Doveva essere presto, perché non c'era nessuno nella stanza e nell'edificio regnava una strana quiete.
    
    Buttai la testa sul cuscino e pensai a cosa era successo. Come aveva detto Andrea dovevo aver compiuto la mia missione se mi ritrovavo nel mio corpo. Ma quale era questa punizione era il vero mistero.
    
    Ci lavorano su parecchio per non trovare la soluzione.
    
    Dopo un'oretta mi alzai per lasciare l'ospedale senza essere visto. Camminare era faticoso e ad ogni passo il respiro si faceva affannato.
    
    Ovviamente fui rilevato in poco tempo da sorpresi infermieri che mi internarono di nuovo.
    
    Le settimane che seguirono furono caratterizzate da lunghe riabilitazioni e sessioni da psicoanalisti.
    
    Nessuno credeva al fatto che mi ero salvato e i miei genitori poco cattolici improvvisamente ripresero a frequentare le pratiche religiose. Edoardo non ebbi modo di vederlo neanche di striscio per due settimane e mezza. Pensavo fosse arrabbiato con me, finché un ...
    ... giorno non mi si presentò.
    
    Venne a trovarmi a casa tutta la sua famiglia, più i suoi due fratelli e la sua unica sorella maggiore, che avevo visto già qualche volta.
    
    Da come mi guardarono per tutto il giorno sembravo un appestato, i loro occhi esprimevano una profonda pena. Ormai avevo avuto tempo di riprendermi, per cui stavo meglio fisicamente e psicologicamente. Non capivo il motivo di quell'atteggiamento. Chissà se anche a scuola mi avrebbero poi trattato così. Rimpiangevo la bella vita di Denise.
    
    Al termine della loro visita se ne andarono tutti, compresi i miei genitori, lasciandomi solo con il mio migliore amico.
    
    "Pensavo stessi per morire da un momento all'altro." Mi disse. Feci spallucce "Grazie per essermi stato vicino, i miei mi hanno riferito che sei venuto spesso." Scese un silenzio di tomba. Dovevo raccontargli la verità. Ma prese la parola lui.
    
    "Da quando è scoppiato quell'incendio non sono più riuscito a trovare pace. Mi sentivo in colpa per come ti avevo trattato il giorno prima e pensavo non avessi più avuto il tempo di dirtelo." Era proprio dispiaciuto.
    
    "Senti, Edo. Devo raccontarti una cosa. L'incidente c'è stato, è innegabile, ma è avvenuto per un motivo."
    
    Allora cominciai a raccontare la mia complicata storia, a partire da quel mercoledì mattina fino al sabato sera quando finalmente capii il motivo di tale prova. Lui mi ascoltò assorto, i profondi occhi scuri guardavano fuori. Pensavo non mi avesse mai più preso sul serio dopo il ...
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