1. Due per due


    Data: 23/10/2020, Categorie: Cuckold Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    Caro Mattia, la corriera che riporterà da te la tua Mirella è partita da poco, e tra qualche ora potrai riabbracciarla. Come promesso, eccomi qui a scriverti della giornata passata insieme.
    
    Con lei ho trascorso ventiquattr’ore a dir poco memorabili. Fin da quando ha messo piede fuori dall’autobus, mi son reso conto di non essermi sbagliato su di lei. Era identica, in modo quasi stupefacente, a come appariva nelle numerose foto che mi hai inviato. Incantevole e frizzante, proprio come me l’aspettavo. Nonostante fosse sfinita dalle oltre dieci ore di viaggio, del tutto priva di trucco e con indosso solo dei banali jeans e maglietta, la sua bellezza non appariva per nulla sfiorita, né la sua freschezza intaccata dalle fatiche sopportate.
    
    Ricorderò a lungo il suo atteggiamento guardingo appena incontratomi, quel suo sorriso cordiale ma distaccato mentre ci stringevamo la mano. Il ghiaccio, però, è stato rotto abbastanza agilmente. Già in auto le ho chiesto come fosse andato il viaggio, facendola parlare a lungo dei luoghi nei quali era transitata e delle stranezze dei suoi sconosciuti compagni di avventura. Ben prima di arrivare a casa mia, già parlavamo e scherzavamo come amici di vecchia data.
    
    I suoi occhi color del mare e i suoi denti bianchissimi erano una calamita per il mio sguardo. Probabilmente, più volte mi avrà sorpreso a fissarla avendo, però, sempre la compiacenza di non farmelo notare, per non rischiare di mettermi a disagio e, magari, lusingata da sì ...
    ... profonde attenzioni.
    
    Appena arrivata non ha perso tempo, ha posato la valigia nel salone e mi ha chiesto di potersi dare una rinfrescata. Ho dovuto dar fondo a tutta la mia buona volontà per non irrompere in bagno mentre sentivo lo scroscio dell’acqua della doccia e prenderla lì, con il forte getto tiepido a bagnare il suo attraente corpo. Solo a pensarla nuda e bellissima a pochi metri da me, e con un’unica porta a dividerci, mi faceva salire il sangue alla testa. Tuttavia ho tenuto duro, in tutti i sensi.
    
    Una volta finito, è ricomparsa in salone. Sembrava un fagotto, avvolta in quel grande accappatoio bianco. Ho cercato di guardarla con noncuranza, ma dubito di essere riuscito a celare la lussuria nei miei occhi. E mi ha fatto gelare il sangue nelle vene quando, con aria tranquilla e rilassata, mi ha chiesto: ‘Ma com’è che vi siete conosciuti tu e Mattia, che ancora non l’ho capito? Lui è stato molto vago a riguardo’. ‘Io scrivo dei brevi racconti, qualche settimana fa mi ha contattato per congratularsi e, così, abbiamo iniziato a scambiarci qualche mail’, le ho risposto. Ma lei era incalzante: ‘Da come ne parlava pensavo vi conosceste da molto più tempo. Interessante, comunque. Che genere di racconti?’. Sentendomi alle corde ho provato a evitare la domanda. ‘Magari un giorno te li farò leggere. Sarai stanca, non è il caso di parlare di questo, ora’. Per fortuna le è bastata questa risposta, perché poi ha, provvidenzialmente, cambiato argomento, ringraziandomi per ...
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