1. Stefania


    Data: 21/10/2020, Categorie: Autoerotismo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... minimo d’ordine in quel posto.
    
    Il micio avrebbe poi rimesso tutto quanto in giro non appena lei se ne fosse andata, questo lo sapeva, però voleva fare del suo meglio per far capire all’amica che la fiducia che le aveva dato era stata ben riposta.
    
    Tirò su gli oggetti, diede una spazzata al pavimento, quindi cambiò la cassetta del gatto e gli fornì nuovi croccantini per i giorni a venire.
    
    Si guardò intorno per vedere se c’era ancora qualcosa da fare prima di lasciare l’appartamento.
    
    Fuori pioveva ancora, anzi, rispetto alla prima la precipitazione si era addirittura intensificata.
    
    Magari avrebbe potuto aspettare qualche minuto che il tempo migliorasse, e magari anche che i suoi vestiti si asciugassero leggermente.
    
    A quel pensiero toccò i jeans e la camicetta, sentendoli umidi. Avrebbe fatto meglio a stenderli, si sarebbero asciugati più in fretta.
    
    Guardò l’orologio: non aveva particolari impegni, avrebbe potuto aspettare una mezz’ora che il tempo migliorasse e che i suoi abiti si asciugassero.
    
    Cerco nell’armadio di Anna una gruccia, quindi si liberò della camicetta e la sistemò sopra, appendendo poi tutto nella doccia.
    
    Forse non completamente, ma un po’ si sarebbe asciugata. Si sfilò i jeans e li stese a cavalcioni di una sedia.
    
    In quel caso sarebbe stata più difficile, visto che il tessuto era più spesso, ma almeno non avrebbe tenuto la stoffa bagnata a diretto contatto con la pelle.
    
    Si troveva in quel momento solo in biancheria intima e ...
    ... calzini.
    
    Sorise. Poteva osare di più?
    
    Sentì un brivido attraversarle il corpo, forse per il freddo ma forse per un altro motivo.
    
    Cosa stava pensando? Non era a casa sua, non poteva fare quello che voleva!
    
    Ma proprio non essere a casa sua le dava una certa dose di eccitazione.
    
    La sensazione di clandestinità, il senso del proibito la fece sorridere.
    
    “Se fuori sta ancora piovendo – pensò – mi spoglio completamente”.
    
    Era una scommessa che sapeva già che avrebbe vinto, e quando sbirciò fuori dalla finestra ci mise solo un istante a capire come la pioggia non si fosse minimamente placata.
    
    Prima di avere il tempo di cambiare idea, si slacciò il reggiseno e sfilò il perizoma, buttandoli sul divano.
    
    Mise le mani dietro alla schiena e guardò il suo riflesso nello specchio.
    
    Non era niente male.
    
    Cosa le stava capitando ultimamente? Perché pensava continuamente al sesso?
    
    Si avvicinò alla finestra, sempre tenendo le mani dietro alla schiena. L’appartamento alle sue spalle era buio, ma era molto vicina al vetro.
    
    Qualcuno avrebbe potuto vederla da fuori?
    
    Sbirciò verso le finestre dei palazzi prospicienti, sembrava non esserci nessuno.
    
    Nel guardare si avvicinò ancora di qualche centimetro, facendo sì che i suoi capezzoli toccassero il vetro freddo.
    
    Sentì subito un altro brivido, mentre i capezzoli si irrigidivano istantaneamente.
    
    Rimase affacciata alla finestra per qualche minuto – non controllò quanto – poi rientrò nell’appartamento.
    
    Si spostò ...
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