1. Senza veli


    Data: 21/10/2020, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Ecco la mia anelante vicenda, la mia fremente e smaniosa cronaca, in verità una narrazione brodosa, duratura e vibrante iniziata dieci anni fa e non ancora risolutivamente conclusa. Io e Luisa c’eravamo conosciute a casa d’amici, perché a dire il vero è stata una conoscenza occasionale con il solito immancabile e indubbio “sentiamoci” alla fine della serata, ripetuto e sostenuto maggiormente per affabili contegni e per accostabili garbatezze, che per autentica attrattiva e per innato interesse. In un secondo tempo, qualche tempo dopo, una sera io non avevo proprio voglia di stare in casa, sennonché non sapevo dove sbattere la testa per uscire, ecco che m’appare per concludere l’arguta e scaltra idea, io la chiamo e lei con la sua abituale tranquillità, candidamente m’informa che andrà in discoteca con le sue amiche e nel contempo finemente aggiunge:
    
    “Dai su, vieni via con noi, che ce la spasseremo di certo, sii fiduciosa che ti svagherai nel migliore dei modi”.
    
    Proprio esemplare e ideale quest’idea, rimugino frattanto io, anche se d’andare a ballare francamente non mi piace, sennonché prendiamo tutti gli accordi e le corrispondenze del caso e passiamo la serata insieme godendocela nel migliore dei modi. È la prima d’infinite serate e di tante giornate passate quasi in accordo e in completa corrispondenza, perché ci vediamo tutti i giorni, in quanto spesso io rimango a dormire da lei, passiamo tutto il tempo libero insieme, poiché abbiamo trovato l’una nell’altra la ...
    ... sorella, la confidente, l’amica quella con la “A” maiuscola, ma ancora di più siamo un’anima divisa in due corpi, radicalmente affiatate ed energicamente coese in quanto lei me lo dice sempre, per il fatto che me lo ha sempre ribadito e seguita stabilmente a farlo:
    
    “Se fossi un uomo ti sposerei su quattro piedi, senza pensarci minimamente”.
    
    In tal modo passano i mesi in un rapporto sempre più stretto, che quasi esclude il resto del mondo, o almeno è così che io lo ricordo fino a quella sera. Una festa come tante nel solito circolo, con la consueta gente, con la rituale musica e con i soliti alcolici. Forse in quella circostanza abbiamo bevuto più del solito, un continuo viavai, la serata procede e iniziamo a isolarci e a parlare spesso, dopo un po’ ci mettiamo a ballare nel centro di quella stanza e all’improvviso si manifesta lo spavento, perché non ricordo com’è successo, però ho solamente l’immagine di noi due nel centro della stanza congiunte nell’abbraccio come in un bacio da film. Non so quanto sia durato quel bacio, tutto il resto era sparito, poi i ricordi che si confondono, mentre la nebbia vela proteggendo magicamente tutto il resto della serata e si schiude unicamente quando siamo a letto. Quella sera, come mille altre, io rimanevo a dormire da lei, dato che poltrivamo costantemente nel letto, in camera di suo fratello, però quella notte fu totalmente diversa, poiché in modo infervorato in quell’occasione mi divulgò:
    
    “Non hai caldo? Togliti tranquillamente la ...
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