1. LAURETTA cap. 5 Una proposta inaccettabile


    Data: 20/10/2020, Categorie: Etero Lesbo Autore: karinalisa, Fonte: RaccontiMilu

    Rimasta sola salii in camera a riordinare il letto e aprire le finestre; aleggiava nella stanza quel profumo misto di aromi difficilmente identificabili; andai a lavare accuratamente lo strapon e quindi scesi in sala ad aspettare il ritorno di Gianni.
    
    Arrivò dopo circa un’ora; subito non disse nulla, poi, dopo che ebbe gironzolato di qua e di la per la sala fingendo di guardare i titoli dei libri della nostra piccola biblioteca, spostato uno o due soprammobili, si sedette sul divano facendomi segno di sedermi accanto a lui. “Racconta” Disse semplicemente, ma prima che cominciassi a parlare prese ad annusare l’aria attorno a me. Malgrado avessi fatto la doccia rimaneva traccia di quell’odore. “Cos’è?” Chiese ancora.
    
    Se della mia relazione con la ragazzina, al mio uomo fino ad allora avevo raccontato soltanto per sommi capi, era giunto il momento di raccontargli tutto. Cominciai dalla nostra visita alla ginecologa, alle prescrizioni fatte, alla necessità che dimenticasse il brutto episodio della sera di capodanno, all’approccio incauto di quel ragazzo, alla sua fuga, tutto.
    
    Aveva bisogno di sesso, di essere scopata da un uomo capace e delicato che cancellasse quel brutto ricordo della sera di capodanno, di questo Gianni era d’accordo infatti annuì convinto. Gli raccontai quindi di come quando lui era assente lei venisse a sfogare con me la sua voglia; alla sua alzata di sopraciglia riconobbi che anch’io avessi bisogno di sfogare la mia, non che con lui il sesso mi ...
    ... mancasse ma necessitavo di un libidinoso diversivo e con Lauretta la avevo trovato. E oggi . . .
    
    Gli raccontai di come l’avevo penetrata con quello strapon, di come lei avesse goduto, di come io stessa avessi goduto. . . Riconosco che nel mio mio fervore di raccontare, in modo da giustificare in qualche modo il mio comportamento, avessi indugiato più del dovuto nei particolari, il fatto è che notai come, non pensando di essere visto, Gianni un paio di volte portò la mano a spostare e sistemare il suo membro che la costrizione dei pantaloni impediva di distendersi in modo naturale.
    
    Interruppi il mio parlare e portai la mano al suo grembo. “Ti ho eccitato?” chiesi stringendolo attraverso la stoffa, la sua rigidità provocò in me una scossa che ebbe l’effetto di inumidire le mie labbra più intime. Fu sincero: “Non soltanto tu mi hai eccitato, ma mi ha eccitato la tua piccola amica.” Chiesi il perché e Gianni fu ancora più sincero: “Ti ho immaginata nuda insieme a lei mentre la facevi godere.”
    
    Scostò la mia mano, disfece la cinta dei pantaloni e tirò la cerniera che chiudeva la patta lasciando che la mia mano s’insinuasse nell’apertura. Il suo cazzo era uscito di lato degli slip; fu per me come ritrovare un amico, un amico liscio, duro che anche se avevo goduto, terribilmente appetibile, da baciare. La pressione della sua mano sulla mia nuca mi fece chinare su di esso ma prima di imboccarlo dissi: “Continua pure ad immaginare!”
    
    Non voglio ancora parlare di un atto che ho ...
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