1. NOVE MINUTI


    Data: 20/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Voyeur Autore: LorenzoLotto, Fonte: RaccontiMilu

    Sto considerando quanto sia piacevole poter indossare ancora gonne leggere in questo fine settembre, quando scorgo la sagoma del bus delinearsi in fondo alla discesa…
    
    Come ogni giorno, l’autobus delle sei e quarantacinque, che ci porta alla fermata della metropolitana dell’EUR, è talmente pieno di persone che sembra impossibile riuscire a guadagnarsi un posto tra l’equipaggio.
    
    Per questo ho preso l’abitudine di farmi una passeggiata a ritroso nel percorso del bus, fino alla fermata precedente alla mia. Questo, ovviamente, per conquistare, con meno fatica, uno spazio all’interno di quel cetaceo su quattro ruote.
    
    L’autobus si ferma davanti a me. Riesco a salire.
    
    Dopo una mezza dozzina di inutili tentativi, finalmente le porte si chiudono dietro di me.
    
    Il mezzo riparte per fermarsi alla fermata successiva; quella dove sarei dovuta salire io, se non avessi fatto la solita passeggiata a ritroso.
    
    Quella era l’ultima fermata del centro abitato. Poi l’Enterprise, così l’avevo ribattezzato, avrebbe affrontato un lungo tratto di strada prima di arrivare in prossimità dell’Eur.
    
    Nove minuti
    
    Nove minuti: un tragitto la cui durata spesso, giocando e facendo scommesse sull’argomento, avevamo cronometrato.
    
    Come sempre, altre persone riescono a salire a quell’ultima fermata, con il risultato di comprimere ulteriormente il resto dell’equipaggio.
    
    Nella mia posizione, immobilizzata come sono, riesco appena ad intravedere quanti possano essere gli umanoidi che ...
    ... anelano un posto sull’Enterprise. Tanti. Ma soltanto tre persone riescono a salire.
    
    Dietro di me un uomo dall’aria distinta che avevo notato anche altre volte. Non avrà più di 40 anni.
    
    Di fianco a lui un altro uomo, molto più in là con gli anni; non ho ancora affinato la capacità di saper assegnare l’età agli altri ma sicuramente quest’ultimo deve averne almeno sessantacinque di anni. Il terzo, compressi come siamo, non riesco nemmeno a vederlo.
    
    Penso di essere stata fortunata, a trovarmi dietro il più giovane, visto che di solito quelli anziani non si reggono in piedi, non so se davvero oppure facciano finta per carpire una rapace palpata.
    
    Finalmente le porte si richiudono. Partiamo, per affrontare come sempre, quei nove minuti.
    
    Nove minuti in cui, chi è riuscito a salire sopra, può tirare un respiro di sollievo: almeno per quella mattina, e almeno su quel bus, ha smesso di guerreggiare.
    
    Sto pensando che è un modo certamente estenuante per cominciare la giornata e mi rinfranco considerando che a scuola avrò un orario leggero: escluso un’ora d’anatomia e una di religione, il resto sono solo materie artistiche.
    
    Di colpo, il silenzio.
    
    Non più il brusio delle persone.
    
    Non più il motore che sforza in salita.
    
    Solo il silenzio.
    
    E quella mano.
    
    Il contatto della mano di uno sconosciuto.
    
    Non è un contatto casuale, ne sono certa.
    
    È la prima volta che vivo con tanta consapevolezza quella situazione.
    
    Sicuramente è già accaduto altre volte ma non vi ...
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