1. Il nostro primo bacio


    Data: 20/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Trans Autore: evablu, Fonte: xHamster

    Le tue carezze timide, un po' goffe, purtroppo brevi, mi provocavano sempre due effetti: la pelle d'oca e l'indurimento dei capezzoli. Non so perché, non so percome, tu eri l'unico - dei tanti, troppi, che ci provavano e in parte ci riuscivano - a non infastidirmi. Mi turbavi, invece. Dentro di me, nella parte più nascosta di me, quella che celavo sotto uno strato di ipocrisia e di repressione interiore, sapevo che mi piaceva, e mi piaceva pure tanto. Ma non potevo dirtelo, non dovevo darlo a vedere, non si doveva sapere in giro.
    
    Mi sfottevate, in classe. Dicevate che sembravo una femminuccia: i capelli lunghi, il cerchietto vezzoso, le movenze da checca, la vocina effeminata, l'abbigliamento unisex che evidenziava, in verità, le mie tendenze femminili. Io in realtà non sembravo, mi sentivo femmina e un po' lo ero, anche perché, sebbene cercassi di nasconderle, le mie ghiandole mammarie erano un po' troppo sviluppate e mi creavano mille problemi, estetici, psicologici, sociali, di relazione: d'estate, me ne rendevo conto, soprattutto al mare non c'era uno che non me le guardasse, perché sembravo, ero in topless.
    
    Fosse stato per me le avrei mostrate in giro, indossando liberamente i bikini e i reggiseni delle mie sorelle, che invece provavo quando avevo la certezza di essere in perfetta solitudine in casa. Ma non potevo. Era vietato, off limits. E soltanto tu avevi capito fino in fondo quanto soffrissi.
    
    Studiando insieme, quel pomeriggio, forse per i tuoi modi carini ...
    ... o forse per i tuoi occhi azzurri, per lo sguardo pulito con cui ogni tanto mi fissavi, ti feci una domanda un tantino intima.
    
    - Cosa provi quando tocchi le tette alla tua ragazza?
    
    Ricordo che sorridesti ma un po' anche arrossisti. Gli occhi ti si abbassarono rapidamente giusto sulle mie piccole tette. Ti avevo fornito un assist irripetibile, per non prendermi in contropiede.
    
    - E a te, quando te le tocco, cosa provi?
    
    Fino a quel momento ti avevo resistito, ma quella battuta aveva fatto crollare tutte le mie barriere. Senza dire altro, mi poggiasti una mano caldissima all'altezza dell'addome, sulla costola che stava sotto la mammella sinistra, dove c'era il cuore, che parve balzare fuori, per l'effetto destabilizzante che quel tocco delicato ebbe su di me. Risalisti lento, con studiata malizia, con morbosa curiosità, millimetro per millimetro, seguisti il contorno tondeggiante della mia carne ansiosa, fino a indovinare il profilo turgido del capezzolo, che al solo sentire il tocco delle tue dita si drizzò ancora di più, rispondendo docile, in un silenzio bollente, alle sollecitazioni dei tuoi polpastrelli, che ne disegnarono la forma, ne scolpirono la larghezza, ne intenerirono la rigidità, ne pizzicarono la voglia finalmente in parte saziata. Il mio respiro si fece ansioso, affannoso, il mio fiato produsse un morbido e caldo vapore.
    
    - Hai un seno magnifico - sussurrasti massaggiandomi dolcemente prima una e poi l'altra mammella, mentre con l'altra mano scendevi ...
«123»