1. Personale interesse


    Data: 17/10/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... responso insano che frattanto le proferii.
    
    Rossana visibilmente rallegrata dal mio naturale impaccio s’avvicinò deliziata agguantandomi per il polso, fintanto che la sua lingua intingeva le mie labbra, dopo lo appoggiò sul suo seno e chiudendo gli occhi mi sussurrò:
    
    “Adesso scrutiamo a che cosa sono adatte queste valenti mani, per appagare e per saziare in conclusione la mia perenne e libidinosa smania”.
    
    Il mio pungolato muscolo cardiaco tamburellava al massimo, m’angustiavo e penavo nel confidare che tutto questo stesse avvenendo concretamente, quell’epidermide mi condusse in un autentico rapimento, perché al momento quello che avevo incessantemente sperato era là di fronte ai miei occhi, a pochi centimetri, allestito per essere prontamente ghermito. Io in quel frangente la baciai, così come effettuerebbe un adolescente con la prima morosa, captavo le sue adorabili labbra sulle mie, mentre la temperatura della sua garbata lingua ornava la mia eccitazione abbellendola. Io afferrai Rossana verso di me boccheggiando sul suo collo, mentre percepivo la partecipazione attecchire fra noi due:
    
    “Era ora Daniele, non ero più in grado di reggere, smaniavo dal desiderio” – mi mormorò Rossana finalmente affrancata e contenta per la mia decisione d’uscire allo scoperto.
    
    Repentinamente la mia apprensione scomparve e il mio taciuto slancio ebbe la netta prevalenza. Io la baciai nuovamente con piacevolezza e veemenza esponendole:
    
    “Cara Rossana, tu non hai idea da ...
    ... quanto tempo io ti bramo” – le ripetei, ammirandola in tutto il suo favoloso splendore.
    
    “Sei un amore, non ti resta che acciuffarmi Daniele, sono qua per te, voglio cogliere appieno il tuo intimo desiderio, ho un focolare che divampa, soltanto tu potrai sedarlo e sopirlo”.
    
    Io l’agguantai tra le braccia e gentilmente la collocai sopra un piccolo tavolino in un angolo. Esaminandola con lentezza iniziai a denudarla, la sua camicia chiara digradò velocemente in modo così naturale, che pareva scivolasse da sola lasciandomi il suo corpo a completa disposizione. Le sue tette erano un incanto, belle formose con degl’irti capezzoli. Alla maniera d’un giocoliere gliele liberai da quella magnifica intelaiatura del reggipetto, consentendomi di saggiarne la consistenza con la mia bocca. Io udivo Rossana che si contorceva ogni qualvolta che la lingua toccava il capezzolo, partendo dal lato esterno con un movimento circolare come se m’arrampicassi su di un’altura girandoci in tondo. Io avvertivo il suo tocco su di me che mi esplorava in modo accurato, mi sembrava d’ascoltare il battito del suo cuore che accelerava, allorquando lo sfregamento della chiusura lampo della sua gonna spezzò quella quiete piena di sobbalzi e di smorzati lamenti.
    
    Rossana scese dal tavolino e la gonna come per incanto cascò per terra come una salvietta di stoffa. Quel corpo esemplare ammantato d’entusiasmo e d’eccitazione era là statico davanti a me. Il suo tanga provocante abbellito di lascive e voluttuose ...