1. Incontri casuali


    Data: 17/10/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: _saffolina_, Fonte: RaccontiMilu

    Ci sono delle volte in cui sento un’irrefrenabile voglia di sesso e di sesso dato da un maschio; avendo io come compagna di vita una donna lesbica ed essendo io bisessuale ho bisogno della controparte maschile per bilanciare i miei impulsi sessuali e credetemi maschietti che mi leggete se vi dico che una donna insoddisfatta è davvero intrattabile.
    
    Ecco quando arrivo a quel grado di insoddisfazione per il quale ad ogni domanda, ad ogni incontro rispondo arrabbiata o con battute al veleno, allora è arrivato il momento di una sana scopata!
    
    Solo che c’è un problema, non mi va di frequentare i soliti luoghi in cui potrei essere riconosciuta, un tradimento perfetto è quello che puoi vivere tranquillamente sapendo che mai si riverseranno su di te problemi. E già ho i miei sensi di colpa senza doverci aggiungere anche l’angoscia di un incontro casuale per le vie della mia città, magari mentre sono in giro con la mia compagna.
    
    Così con questi pensieri in testa ho preso la mia macchina e ieri pomeriggio sono andata fino ad Aviano dove non sono mai stata nei miei giri e dopo aver girato un poco con la mia auto in cerca di un locale che mi permettesse di stare tranquilla e che nello stesso tempo offrisse un po’ di traffico in modo da poter scegliere le mie prede, così dopo un po’ la mia scelta cadde sul “Viavai” un nome carino per un bar non male; mi fermai, parcheggiai l’auto e mi sedetti ordinando una bibita analcolica e iniziai a guardarmi intorno.
    
    La “fauna” era ...
    ... variegata, essendo estate c’erano ragazzi delle scuole a bighellonare, ragazzi un po’ più grandi, qualcuno decisamente adulto con il bicchiere in mano e qualche signora forse in cerca di qualche avventura come me.
    
    Me ne stavo seduta a sorseggiare la mia bibita quando una voce indefinibile mi chiese se poteva sedersi accanto a me, non dissi di no anche perché ero curiosa di vedere di chi fosse la voce così strana, così mi sedette di fronte un essere androgino, compresi che era una donna dalla forma degli zigomi ma lì per lì non l’avevo capito, vestito spezzato, jeans e giacchetta bianca leggera su una maglietta beige tutto molto casual e tanto “periferia”, taglio di capelli da vero macho con tanto di gel per tenerli dritti in testa, pensai che certe persone le avevo viste solo in certi siti su internet o nei film dedicati al genere, notai pure l’inizio di un grosso tatuaggio sul braccio quando allungando una mano per salutare gentilmente l’orlo della giacca andò un po’ più su.
    
    Non ero a disagio ma francamente la mia idea di rimorchio oggi andava più verso i maschi che non le donne sia pure mascolinizzate come quella che ora sedeva di fronte a me mi sorrideva chiedendomi il mio nome.
    
    “Mi chiamo Lucrezia, sì un po’ altisonante ma mi piace portarlo e lei?”
    
    “Piacere di conoscerti Lucrezia mi chiamo Marco e spero non ti dispiaccia parlare con uno come me, sai qui sono praticamente guardato a vista.”
    
    “Marco, interessante e strano si chiama così anche mio fratello, oddio no ...
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