1. Tartassante sfumatura


    Data: 16/10/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... salvaguarderai, altrimenti con la devozione ossessiva per la carnalità in tal caso la sciuperai”.
    
    “Devo riferirti che, mio malgrado, non ho avuto finora l’opportunità d’unirmi in matrimonio né ho ottenuto dal cielo la benedizione né la fortuna d’avere dei pargoli” – intanto che la spossata e logorata agonizzante femmina, si lagnava recriminando per l’eccessiva quantità esorbitante di fumo e di cocaina assunta in corpo, mentre la creatura celeste si sbottonava aprendosi e confidandosi in un ottimismo che stimolava altre parti di lei nello struggersi, cercando di trovare pace.
    
    “Ti comunico e ti trasmetto altresì, che l’avere difeso e serbato il candore e persino l’intima innocuità, ti aumenta notevolmente l’amabilità e ti eleva molto il decoro, in sostegno dell’innalzamento della tua istintiva vitalità e della tua naturale dedizione”.
    
    “Sì, d’accordo, mio magnanimo e premuroso messaggero divino. Io non ho però dichiarato né espresso d’essere candida e incolpevole”.
    
    “Allora manifestati e riconoscilo adesso, perché anche se hai compiuto una scorrettezza, quest’atteggiamento non t’ostacolerà di certo nel ricevere la gaiezza, il brio e il colmo della gioia. Il ravvedimento e la penitenza sono per di più apprezzati, ben stimati e benvenuti”.
    
    L’intelligenza celeste l’animò interamente sostenendola e rincuorandola, con un richiamo compassionevole e indulgente e finanche radicato, molto intenso nel suo insieme. La disonesta e sleale trasgreditrice, sfruttò quel momento ...
    ... di comprensione e di pazienza della creatura celeste per agguantargli la mano, diffondendogli e recapitandogli in ultimo i suoi intrinsechi e inerenti turbamenti, al presente divenuti lontani e totalmente disgiunti dalla riflessione del concetto del trapasso, peraltro annunciato, sofferto e sopportato in precedenza. Il messaggero divino si rese conto d’essere meno impalpabile e meno indefinito, in quanto la sua mole si sovraccaricava durante gl’incontri con gli esseri umani rivelandosi al meglio. Aveva inoltre la cognizione, che assecondare e concedere eccessivamente un giudizio sull’entusiasmo e sul fervore riguardante la carne del corpo, avrebbe potuto esporlo danneggiandolo in conclusione agli atteggiamenti, ai giudizi e infine ai gusti della volta celeste. Ciò nonostante, a dire il vero, astenersi e in ultimo declinare l’appoggio e il conforto d’una vita in supplizio che s’appronta alla transizione, perché sarebbe in definitiva stato anch’esso un autentico e lampante peccato, un netto e palese sacrilegio.
    
    “Coraggio, non crucciarti né affliggerti più di tanto, dai che non è una sciagura, mia amabile e tenera confidente. Di certo, otterrai l’immortalità e la grandezza, per esserti in conclusione invaghita dell’altissima squisitezza del supremo”.
    
    L’angelo tentò di sganciarsi dalla stretta di lei, da quel contatto che gli premeva contro. Le sue mani gli scendevano sul groppone quasi per constatare saggiando la sua tangibile realtà, che quella creatura fosse talmente ...
«1234...»