1. Il figlio di mio marito


    Data: 16/10/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: cd1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... quando andavo al bagno oppure quando facevo la doccia. Avevo osservato che dal buco della serratura si vedeva bene il box doccia e pertanto stavo attenta a mettere la chiave in posizione di oscuramento ma, alle volte, dopo essermi lavata, la trovavo spostata. Al che iniziai ad appendere un asciugamano sulla maniglia della porta. Poi, un paio di volte, mentre ero seduta sul water, lui entrò e rimase ad osservarmi dalla porta fino a che non lo sgridai. Poi, ad un certo punto, iniziai a trovare le mie mutandine sporche di sperma. Era abbastanza ovvio che il ragazzo si masturbava sopra la mia biancheria.
    
    Comunque, io pensavo di stare gestendo la situazione. Nulla di più sbagliato. Ero sposata da poco più di 2 anni. Il ragazzo aveva 17 anni quando successe quello che ci cambiò la vita.
    
    Una mattina d’estate, ero rimasta a casa dal lavoro avendo dei permessi da recuperare, entrai nella camera di Matteo. Ero vestita con un topo ed una corta gonnellina a pieghe. Come spesso accadeva quando ero a casa sola, non indossavo reggiseno, lasciando la mia terza misura ad oscillare libera sotto la maglietta. In compenso avevo delle mutandine trasparenti ed alquanto sgambate. Il problema, con quelle mutandine, era che spesso mi s’infilavano del culetto, lasciandomi scoperte le chiappe. Lui, essendo finita la scuola, amava poltrire a letto. Qualche vota più del necessario. Per farlo alzare, come prima cosa andai a spalancare le finestre. Udii un mormorio di protesta ma non mi ...
    ... preoccupai. Comunque, con la luce vidi che c’erano un sacco di cose buttate a terra e mi chinai per raccoglierle. Per farlo, mi piegai, mostrandogli per un momento, e senza accorgermene, il mio culetto praticamente nudo. Poi, mi voltai e lo scoperchiai. Invece do indossare il pigiama, lui stava lì, nudo, il pisello duro e se lo stava menando lentamente.
    
    Io rimasi per un istante allibita, guardando quell’uccellone duro, quasi uguale a quello di suo padre. Dopo un po’ mi ripresi e me ne andai, lasciandolo solo nella sua stanza. Più tardi, durante la mattinata, mentre stavo facendo le pulizie in sala, mentre ero piegata in avanti a sistemare dei libri, mi sentii appoggiare qualcosa di duro sul mio culetto semi scoperto. Quando cercai di alzarmi e voltarmi, mi sentii abbrancare da dietro da due mani forti che iniziarono a massaggiarmi le tette con foga. Io cercavo di liberarmi ma era troppo forte per me. Come riuscivo ad allontanare una mano, l’altra mi s’infilava dappertutto. Sembrava avesse più mani di una piovra. Ad un certo punto, riuscì ad alzarmi la maglietta, lasciandomi a seno scoperto. Quando tentati di abbassarla, mentre con una mano mi fermava, con l’altra s’infilò sotto la mia gonna e mi abbassò le mutandine fino alle ginocchia.
    
    Io protestavo, singhiozzavo, ma la faccenda mi stava eccitando da morire tanto che, ad un verto punto, quando Matteo, perch&egrave era lui quello che mi aveva assalito, infilò un dito nella passerina ed iniziò a scoparmi con la mano, oramai ero ...