1. Scoprire Martina


    Data: 15/10/2020, Categorie: Feticismo Masturbazione Prime Esperienze Autore: hotdude7969, Fonte: xHamster

    ... quando riattaccò mi disse che la sua coinquilina, in precedenza le aveva detto che sarebbe stata dal suo ragazzo per la notte, ma che aveva litigato di brutto e che sarebbe tornata a casa e terminò: "Non possiamo andare a casa mia, lei è una bigotta e io sono rumorosa".
    
    Io vivevo solo, il mio fratellino era già sveglio e premeva ancora nella patta, così presi la palla al balzo per proporre casa mia come meta e lei accettò.
    
    Raggiunta la macchina ci dirigemmo verso l'ingresso dell'autostrada, iniziai ad accarezzarle una gamba e notai una certa approvazione da parte sua, così una volta superato il casello ed esserci immessi nelle corsie di marcia provai a risalire la sua gamba, mentre lei a sua volta accarezzava la mia mano. Giunto al punto apicale, notai con piacevole stupore che sebbene portasse un vestito casto, al tatto mancava la stoffa delle mutandine, di cui era priva.
    
    Martina mi accompagnò verso il suo sesso e mi incitò a massaggiarla.
    
    Nel frattempo dovevo stare molto attento alla strada, ma decisi di accodarmi ad un camion.
    
    Dopo un massaggio al clitoride Martina divaricò le gambe, appoggiandole al cruscotto e mi disse: "Dai masturbami".
    
    Io non avevo mai avuto esperienza di maneggi al volante, ma non mi sconvolsi e iniziai ad allargarle le labbra. La sua patata era già molto bagnata, infatti il primo dito entrò senza resistenze. Martina iniziò a gemere ad alta voce: "Ah ah ah, si che bel ditone, infilane un altro ti prego ah ah ah sì sì sììì..." Così ...
    ... ubbidii e infilai anche il dito medio. Sentivo i muscoli del suo sesso avvolgere le mie dita e quasi aspirarle. Il volume dei suoi gemiti aumentava a dismisura: "ah che bei ditoni, lo sapevo che ci sapevi fare, ah ah sì sì sì", fino a quasi diventare un urlo. L'urlo uscì dalla sua gola nel momento del primo orgasmo, la mia mano divenne un piccolo calice della sua sborra. A quel punto mi disse: "Ah sì che goduta, ah ah! Ora togli la mano e raccogli più succhi che puoi..", così tolsi la mano mantenedola a cucchiaio e lei subito abbassò i piedi dal cruscotto portandoli il più vicino possibile alla sua bocca: "Dai bagnami i sandali, che voglio leccare tutto il mio piacere". Io esterefatto, ma con il cazzo che stava esplodendo, cominciai a passare la mia mano destra sul suo piede sinistro. Lei prima mi leccò la mano e poi avvicinò il piede alla sua bocca e iniziò a leccarlo di gusto, gemendo quasi come stesse provando un nuovo orgasmo.
    
    Mio malgrado dovevo anche guidare, era notte e stare dietro ad un camion con il cruise control mi faceva stare tranquillo, ma comunque sempre con una parte della mia attenzione rivolta in avanti verso la strada.
    
    Non mi ero preoccupato di guardare indietro ed entrambi venimmo svegliati dall'estasi quando da dietro iniziarono a mostrarci gli abbaglianti. La mia macchina dell'epoca era dotata di tettuccio panoramico, la tendina era aperta e la luce di cortesia interna alla vettura accesa. Il camionista dietro a noi in posizione alta e privilegiata, ...