1. Una pausa...ben poco casta


    Data: 14/10/2020, Categorie: Tradimenti Autore: SebiBello, Fonte: Annunci69

    Premetto che non vado fiero di quanto sto per raccontare ma penso che la mia storia possa essere di esempio per altri che si siano trovati nella stessa situazione. Tutto iniziò qualche anno fa, al termine di una lunga relazione con una magnifica ragazza, Elena. Le volevo molto bene ma dopo molto tempo passato insieme la magia era finita e ormai notavamo reciprocamente solo i difetti dell’altro, piuttosto che i pregi. In aggiunta una sera Elena lasciò la sua password sul app facebook del mio cellulare permettendomi di avere accesso incondizionato a tutte le sue chat. Così scoprì di un certo Giacomo, un suo compaesano di cui non sapevo nulla e che invece pareva provarci insistentemente con lei.
    
    Da quel momento persi completamente la testa, diventai un vero stalker leggendole sempre i messaggi e diventando letteralmente paranoico. Ovviamente questo portò la situazione all’esasperazione e ben presto lei mi chiese una pausa. Invece di mettermi l’animo in pace e di tentare di migliorare io peggiorai ulteriormente: ormai vivevo per scoprire cosa lei facesse/con chi stesse. Bramavo di trovare quelle prove di un tradimento che mi avrebbe fatto passare dalla parte del giusto e che, ora me ne rendo conto, non era in realtà mai esistito. Una sera mentre controllando la sua posta in arrivo notai un messaggio in arrivo da Giacomo:
    
    “Ehi, ti ho vista al Florida, eri bellissima…dove sei ora?”
    
    Da quel momento aggiornai l’applicazione ogni trenta secondi finchè Elena rispose:
    
    “Ahah ...
    ... mma non è verl. Ora siamo al Vida L’coa, vienni ar offrici da bre?”
    
    Essendo Elena una ragazza molto colta capii subito da tutti quegli errori che era alticcia se non decisamente ubriaca. Era un sabato sera ed ero con dei miei amici a sessanta chilometri circa dal locale in questione ma mi inventai una scusa e mi precipitai lì in macchina. Non so cosa avessi in mente di fare, ero arrabbiato, preoccupato e nervosissimo allo stesso tempo: volevo assolutamente quello che stava accadendo con i miei occhi.
    
    Giunsi al locale in meno di 50 minuti ma di lei non c’era traccia. Scorsi le sue amiche, visivamente sbronze, che si divertivano con tre o quattro ragazzi ma per fortuna non mi videro. Stavo quindi per tornarmene a casa quando mi venne in mente di andare a controllare nel posto in cui ci appartavamo in macchina, poco lontano da quel locale. Senza quasi accorgermene imboccai la stradina di campagna che portava lì e ben presto scorsi una macchina, nel posto esatto dove ci fermavamo io e lei di solito. Passai oltre parcheggiai abbastanza lontano affinchè non mi vedessero: non so come spiegarlo ma ero certo che fossero loro, sebbene non conoscessi la macchina del tipo.
    
    Mi avvicinai e notai che due figure erano avvighiate sul cofano della macchina. Dovete sapere che lì vicino sta una grossa fabbrica che lavora anche la notte così che, nonostante fosse buio pesto, riuscivo a vedere abbastanza distintamente. Non riuscivo tuttavia a capire se fosse lei o meno così mi avvicinai a ...
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