1. La scoperta di ahmed: lecca-lecca giganti (capitolo 5)


    Data: 14/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Evan18, Fonte: Annunci69

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    (Ripubblicazione rivisitata)
    
    Dopo un mese dal mio incontro "virtuale" con il mio "papi" tutto filava liscio; ormai quasi la totalità di ogni giorno era dedicata a lui. Poche ore per studiare, e molte, invece, per soddisfare il volere del mio padrone. La fortuna era che a scuola seguivo bene ogni lezione e quel poco che imparavo mi permise di superare l'esame.
    
    In classe rimanevo sempre solo, sotto gli sguardi dei maschi che mi fissavano il corpo, e la pelle che rifletteva la luce del sole,ormai, liscia, morbida, mentre riuscivo a intravedere sotto il banco le loro mani che sfioravano i pantaloni in mezzo alle gambe: quasi ad invitarmi a raggiungere quel punto. Da poche settimane avevo sostituito la lametta, alle cerette, per il mo padrone.
    
    Le poche amicizie vere che avevo stretto, man mano si sciolsero. Rispondevo in modo arrogante alle domande che tutti mi rivolgevano, per nascondere il vero "perché" di quel comportamento e di quell'abbigliamento. Ma a me andava bene così. Ero soddisfatto, quello che facevo era ciò che volevo.
    
    Mentre un giorno fissavo la lavagna vuota, in classe, mi vibrò il cellulare: era il mio papi che faceva una video chiamata. Aspettai che terminasse, chiedendomi cosa potesse volere perchè non mi aveva mai contattato a scuola. Riordinai le idee ripercorrendo tutti i classici ordini che rispettavo ogni mattina: foto mandate, esercizi eseguiti, lo stesso abbigliamento. Tutto era al suo ...
    ... posto.
    
    Mi mandò un messaggio: "troia compra due lecca-lecca, e che siano grandi"
    
    Il dubbio mi restava, ma all'uscita da scuola entrai in un bar e chiesi dei lecca-lecca come voleva il mio papi: Quali, a che gusto?" Mi chiese il ragazzo oltre il bancone.
    
    "i più grandi che hai!" risposi, comprandone 3, che sarebbero dovuti bastare. Uscii fra gli sguardi dubbiosi che il ragazzo mi rivolgeva, ancora fissandomi le chiappe nei jeans.
    
    Tornato a casa, dopo aver mangiato il solito pranzo che mia madre mi lasciava, inviai la foto dei lecca-lecca al mio papi.
    
    "Ben troia, oggi userai un bel lecca.lecca per allenarti. Metti il culo in aria e inizia a leccarne uno, come ai fare!"
    
    Eseguii subito l'ordine. Il gusto all'arancia rese molto più delizioso il momento. Guardavo verso l'obiettivo del cellulare facendo roteare la mia lingua sulla punta del lecca lecca con aria soddisfatta di ciò che facevo.
    
    " Bene, vedo che ti piace, ora girati a pecorina, sai cosa devi fare! Fallo roteare sulla tua rosellina! Su tesoro!"
    
    L'idea mi eccitava. La mia rosellina era già sudaticcia per il caldo di quella giornata, e lo sfregarsi contro la stoffa del jeans aveva accentuato la mia sudorazione rendendola praticamente bagnata. La punta rotonda del lecca lecca mi eccitava al contatto con il mio ano: la facevo roteare dall'interno verso l'esterno dei bordi della mia rosellina, insaporendola al gusto di arancia.
    
    "ora spingilo nel tuo culo, brava troia su!!"
    
    Spinsi la punta nel mio ano ...
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