1. La stanza


    Data: 12/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Lesbo Autore: _saffolina_, Fonte: RaccontiMilu

    ... parlare seriamente in un luogo più tranquillo e appartato.
    
    Prendemmo la sua auto e no, non aveva un cavallo ma una splendida Audi A6 davvero comoda, andammo in periferia ma in realtà vagammo senza meta per un bel po’, ci fermammo vicino allo stadio in una zona dove si dice si faccia scambio di coppia, noi non notammo nulla ma questo bastò per riaccendere il discorso intrapreso al bar.
    
    Roberta mi disse che lei nella sua pratica di Mistress faceva firmare dei contratti alle sue schiave che poi depositava da un notaio suo amico, ovviamente nei contratti non si parlava apertamente di BDSM ma di cultura e si accennnava ad una associazione culturale di studio dove il o la firmataria dava la piena disponibilità alla maestra, così mi disse si faceva chiamare, di poter usufruire della persona per portare a compimento il periodo di studio, insomma una formula per evitare noie legali ma pienamente utilizzabile se la persona in oggetto si fosse ribellata all’altro contratto, quello non scritto e che la poneva succube in modo totale di Roberta e delle altre persone a sua scelta.
    
    Insomma un mondo fatto di notai e contratti in piena regola solo per soddisfare le proprie e altrui voglie.
    
    Io ascoltavo affascinata, le feci delle domande alle quali rispose sempre cogliendo le sfumature più nascoste nel mio io profondo, domande che nemmeno pensavo di fare ma che in realtà uscivano tra le parole che la mia bocca diceva ma che il cervello pensava solamente, non ero ancora pronta ad ...
    ... aprirmi completamente.
    
    Parlammo ancora così per un’ora poi le feci la domanda clou: “ci sono schiave sessuali, voglio dire, schiave per le quali è preponderante il sesso più delle mere pratiche BDSM?”
    
    Era questa la domanda che mi girava in testa da quando avevo intrapreso quella ricerca, da quando ero entrata in quella chat e che ancora non avevo posta in termini così chiari nemmeno a me stessa, Roberta ci pensò bene prima di rispondere e la risposta che mi diede mi spinse a capire come avrei cambiato la mia vita.
    
    Mi disse che ovviamente non c’erano limiti al tipo di rapporto schiava/o padrene/a ovvero non si poteva certo arrivare a uccidere una persona ma i limiti erano tutti nel tipo di contratto che si stipulava; capii che non era una risposta e così la incalzai con un’altra domanda a tema.
    
    “Si d’accordo ma se poniamo io volessi essere usata come schiava sessuale da te, cosa dovrei o potrei fare o cosa tu potresti farmi fare?”
    
    La sua risposta fu semplice, ovvia e aghhiacciante: “Ovvio che potrei farti fare qualsiasi cosa, saresti la mia schiava quindi deciderei io per te e tu dovresti solo eseguire, mettiamo che ti leghi ad un palo e ti dia a più uomini e donne, tu non potresti rifiutarti e dovresti subire ogni abuso che quelle persone vogliano fare al tuo corpo, ma ricorda il tuo corpo sarebbe abusato solo perché io lo voglio, della tua voglia non me ne importerebbe nulla, li farei continuare o li farei smettere solo a mio piacimento”.
    
    Quella risposta fu ...
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