1. Un vecchio padrone con il suo giovane servo.


    Data: 12/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    Antonio è un arzillo signore che ha appena passato la settantina. Gran fisico e, da una ventina d’anni, una decisa passione per la dominanza, praticata indifferentemente a maschi o femmine. Il suo è un interesse che si lega al sesso ma solo in parte in quanto i giochi che pratica vanno ben oltre.
    
    Sebastian è un timido, introverso e tranquillo ventenne che sta per affrontare l’esame di maturità. Finora ha sempre lasciato che altri decidessero per lui, prima i genitori, poi gli insegnanti ed infine gli amici. E’ contento così e ne è fermamente convinto anche perché ogni volta che gli viene ordinato di fare qualcosa prova una assai piacevole sensazione nell’eseguire al meglio il comando non ponendosi domande su quanto fare e, soprattutto, non rifiutandosi mai di eseguirlo.
    
    L’incontro tra i due non fu casuale ma orchestrato, sotto forma di scherzo, da un suo amico che, assieme ad altri, avendo sentito parlare in modo ambiguo di Antonio dai suoi genitori, un giorno gli ordinò di suonare il campanello dell’uomo e di offrirsi per svolgere una qualsiasi mansione.
    
    Quando la porta si aprì si trovò davanti un canuto signore. Balbettò che era li per… “se le serve qualcosa...” ma le sue parole erano attorniate da strane risatine e l’uomo intuì lo scherzo ma, vedendo la faccina pulita del ragazzo, prima gli bisbigliò di ritornare più tardi da solo, proseguendo poi ad alta voce e girando la testa nella direzione dalla quale arrivavano le risate, che lui di questi scherzi non sapeva ...
    ... cosa farsene e di andarsene. Subito dopo sbatté la porta.
    
    I suoi complici nonché mandanti esplosero in una sonora e sguaiata risata e il tutto finì li.
    
    Però Sebastian continuò a pensare a quanto gli aveva detto quel vecchietto e per più di un’ora quel bisbiglio: “se ti va veramente puoi tornare più tardi da solo” gli frullò in testa. Alla fine decise di ritornare, solo per scusarsi per lo scherzo e ci andò.
    
    Questa volta lo fece entrare. Sebastian guardò bene quell’uomo che, chissà perché, lo intrigava al punto da farlo ritornare. La prima impressione fu che non aveva nulla di speciale e quasi si pentì di essere li. “In ogni caso posso sempre andarmene, anche adesso” pensò proprio mentre Antonio, fattolo accomodare nel salotto disse: “adesso che ci hai ragionato su puoi anche andartene.”
    
    Il ragazzo rimase stupito nel sentirsi dire proprio quello che pensava e farfugliò un “no, no, le ho detto che sono qui… perché se le serve un aiuto… no… io… insomma, volevo scusarmi per lo scherzo.”
    
    “Si, si va bene.”
    
    “Si, ma prima… adesso… non ci sono loro… sono qui da solo come mi ha detto lei.”
    
    “E cosa ti hanno detto loro di me?”
    
    “Che vive solo, che magari le serve una mano.”
    
    “Non prendermi in giro.
    
    Ho i miei anni ma non sono rincoglionito. Dimmi cosa dicono veramente di me.”
    
    Sebastian divenne rosso pensando che sembrava quasi leggergli nel pensiero ma si fece coraggio e, pur indugiando, raccontò quanto gli era stato detto.
    
    “Si, ci siamo quasi, non siamo ...
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