1. MADDALENA


    Data: 11/10/2020, Categorie: Etero Lesbo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    Maddalena &egrave un’impiegata della ditta dove lavoro. 35 anni, single (per scelta dicono), un metro e settanta di fisico tonico perennemente abbigliato in maniera classica, anche d’estate, in tailleur con gonna al ginocchio che però non nasconde le curve del sedere, ben visibili sotto la gonna stretta, né il seno prorompente, almeno una quarta misura, che sporge gonfiando il la camicetta quasi sempre di seta.
    
    Capelli castani tenuti lunghi e mossi, a volte raccolti a crocchia; occhi marroni con un taglio asiatico appena accennato, labbra carnose sempre sorridenti.
    
    Mi piace, mi piace molto e, essendo anche io single dopo una storia un po’ burrascosa, non ho lesinato energie per farle la corte. In maniera discreta, intendiamoci, già in ufficio girano tante chiacchiere che non mi piace incrementarle, però ho sempre cercato farmi notare. Dal fiore sulla scrivania al mattino al caff&egrave preso insieme nella saletta riservata, da una parola di ammirazione a tenerle aperta la porta per farla entrare o uscire. Tutte piccole cose per farle capire che mi piaceva, aspettando un cenno, un gesto anche minimo, che mi facesse comprendere che le mie attenzioni erano gradite.
    
    Niente. Affabile, cortese, mi ringraziava ogni volta ma senza dare adito a qualcosa di più, rifiutando con gentilezza i miei inviti a uscire fuori per pranzo o cena, decantando una vita riservata e stanchezze varie.
    
    Mi stavo arrendendo, la mia corte era diventata più un gioco tra noi due che qualcosa ...
    ... di serio, non aspettandomi io più nulla.
    
    Poi la sorpresa, l’illuminazione, l’evidenza. Per caso la sorpresi mentre abbracciava e baciava Silvia, un’altra impiegata da circa un anno con noi, nel corridoio della direzione.
    
    Silvia &egrave una ragazza di 25 anni, neolaureata, bionda, magra, seno piccolo, sedere in proporzione ma deliziosamente arrotondato. Veste meno classico di Maddalena, le piace variare dai jeans attillati a gonne a metà coscia, da camicette larghe e semitrasparenti, che lasciano intravvedere il reggiseno, a camicette meno leggere ma più attillate che evidenziano la sua seconda misura. Una bella ragazza tutto sommato, Non tanto socievole ma comunque cordiale quando ci si parlava.
    
    Dicevo che le sorpresi a baciarsi. Ero tornato nel mio ufficio dopo l’orario di uscita perché avevo dimenticato un documento e così, dallo spiraglio della porta che avevo lasciata semiaperta, entrando senza accendere l’illuminazione poiché dalla vetrata che dava sul corridoio passava abbastanza luce, le vidi all’angolo prima carezzarsi il volto, poi abbracciarsi e poi cingersi in un bacio profondo. Mi spostai alla vetrata e, attraverso la veneziana, potei cogliere i particolari: la mano di Maddalena sui fianchi di Silvia, la mano di Silvia dietro la nuca di Maddalena, le lingue che si toccavano prima che le labbra si unissero a nasconderle. Ero a cinque o sei metri e le vidi bene senza che si accorgessero di me. Aspettai che si rimettessero in movimento e sgattaiolai fuori ...
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