1. COME MI SONO SCOPATO LA RAGAZZA DEL MIO AMICO


    Data: 05/10/2020, Categorie: Masturbazione Prime Esperienze Tabù Autore: Tatanka_Yotanka, Fonte: xHamster

    ... segui un suo sussulto e il grido “Tito, cosa stai facendo?”.
    
    Iniziai a fare avanti e indietro e gli risposi “Alice, mi hai fatto un invito a cui ho provato a resistere” intanto le dita erano diventate due e in mio uccello scalpitava nei pantaloni, lei “Tito, ummm, smettila” e io di rimando “dai Alice, io a Sandro mica glielo dico”, “dai stai contorcendoti e scommetto che lo hai fatto apposta a cambiarti e chinarti a favore del mio sguardo”.
    
    Intanto la sua passera era diventata una sorgente, dovevo tamponare la perdita, mi attaccai con la bocca e ci infilai la lingua, leccavo come un orso con il miele, a quel punto ammise “Siii, l’ho fatto apposta” ah ah ah ah ansimava tra una frase e l’altra, “volevo divertirmi un po’ a giocare con te” sentivo le sue unghie graffiare il tavolo mentre stringeva il bordo, riprese “non pensavo che avresti risposto alle provocazioni” ummm…, “mi sembravi uno tranquillo che si controlla”.
    
    Io staccandomi un momento, ma continuando a masturbarla con le dita ma con ritmo furioso, e avendo nelle orecchie la sinfonia composta da ansimi, mugolii, sciacquettio dei suoi umori, gli risposi “Alice, sono pur sempre un uomo e tu sei così invitante” detti ancora un paio di leccate a quel nettare, ripresi “se vuoi smettiamo qui”.
    
    Lei si affrettò a rispondermi “ora che sono avviata e sono calda non vuoi portare a termine ciò che abbiamo iniziato?”.
    
    A questa frase voi che avreste fatto???
    
    Io ho risposto cosi, mi sono alzato, l’ho fatta girare e ...
    ... gli ho infilato la lingua in bocca e lei ha iniziato a succhiarla (lei poi tempo dopo mi ha detto che sentiva il sapore dei suoi umori mentre mi baciava), poi si stacco prese la mano con cui la stavo sditalinando poco prima e succhio le due dita che grondavano il suo succo, a questo punto i pantaloni mi dicevano di calarli e vedere se lei avrebbe fatto altrettanto con il mio uccello, la testa invece voleva vedere fino a che punto potevo spingerla con la lingua.
    
    Due secondi dopo, visto che volevo che fosse lei a chiedermi di metterglielo in bocca, la presi la buttai sul divano a penisola da dove ero partito, gli misi le mani sulle sue morbide cosce, ma non feci attempo a spalancargliele che lei le apri volontariamente come fossero una tagliola per prendere in trappola l’orso, ovvio che mi tuffai subito sulla sua passera rasata e luccicante.
    
    Più leccavo e più lei si contorceva, inarcava la schiena e alternava ansimi a risatine dovute al solletico che la mia barba le faceva.
    
    Ad un certo punto, inarcata la schiena maggiormente, gridò “Titooooo!!!”, non mi aspettavo quello che sarebbe successo, Venne come una piena improvvisa, io cercavo di bermi tutto ma quando mi alzai avevo tutto il viso bagnato di un mesto tra il mio sudore e i suoi umori.
    
    Lei era sconvolta sul divano, il viso paonazzo e con il respiro affannoso disse, “Questo Sandro non me lo ha mai fatto, come diavolo hai imparato a fare certe cose?”
    
    Io mentre mi sfilavo i pantaloni, le risposi “diciamo che ho ...