1. L’amica troia della mia ex


    Data: 28/09/2020, Categorie: Anale Prime Esperienze Autore: Matland55, Fonte: xHamster

    Mi ero lasciato con Serena da quasi due mesi. Lei era una bella fica di ventiquattro anni ma era anche gelosa all’esasperazione. Stavamo insieme da tre anni, le volevo bene e non l’avevo mai tradita. La cosa strana fu che fu lei a lasciarmi. Mi accusò di essermi fatto la sua amica Katia. Anche lei aveva ventiquattro anni ed era una grande ficona. Bella di viso e di corpo ma quello che la rendeva stupenda erano le poppe e il culo. Quello non era un culo normale ma un parco divertimenti. Alcuni miei amici avevano provato a farsela ma lei era una saracinesca. Un sabato mattina di fine giugno stavo andando verso il bar quando mi sentii chiamare. Era Katia. Vestita sempre in modo provocante e con un trucco che anche se era eccessivo, quasi da puttana, faceva rizzare il cazzo all’istante. Ci mettemmo a parlare e dopo qualche minuto la invitai a bere qualcosa al bar. Non disse niente. Mi prese a braccetto e c’incamminammo verso il bar. Quando il barista ci vide entrare insieme, allargò gli occhi da sembrare un panda. Restai a parlare con Katia per più di un’ora, sotto gli sguardi attenti del barista e dei clienti. Non parlammo mai di Serena e quando uscimmo, all’improvviso disse:
    
    “Hai da fare stasera?
    
    “No!
    
    “Ti andrebbe di andare a mangiare in un bel posto?
    
    “Volentieri.
    
    “Vieni a prendermi alle sette. Devo parlarti.
    
    “Di cosa?
    
    “Stasera lo saprai.
    
    Inizialmente ero contento ma poi mi venne un dubbio. Mi stavo convincendo che ci fosse lo zampino di Serena. Forse ...
    ... aveva intenzione di riprendere il discorso. Cancellai quel pensiero e raggiunsi i miei amici che non furono avari di battutine. Alle sette ero sotto casa di Katia e quando arrivò mi prese un accidente. Aveva una minigonna che sembrava una cintura larga e una canottiera che se non l’avesse messa sarebbe stata la stessa cosa. Non riuscivo neppure a capire come avesse fatto a mettersela. Se dava un colpo di tosse, c’era la possibilità che la canottiera scoppiasse.
    
    “Ciao Andrea.
    
    “I tuoi genitori ti lasciano uscire svestita così?
    
    “No! Ma sono al mare e non sanno come mi vesto.
    
    “Una cosa è certa. Stasera farò un figurone. I clienti maschi del ristorante m’invidieranno.
    
    “Non andremo in nessun ristorante ma alla casa di campagna dei miei.
    
    Sicuramente aveva da dirmi qualcosa di troppo riservato per parlarne in un locale. In quella casa ci avevamo fatto diverse feste molto divertenti. Per cena, insalata, s**tolette e birra. Al momento del caffè le chiesi cosa doveva dirmi.
    
    “Come va adesso che sei libero da impegni amorosi?
    
    “Va come sempre. Devi dirmi qualcosa di Serena?
    
    “Assolutamente no. Volevo assicurarmi che Serena mi avesse detto la verità.
    
    “Riguardo a cosa?
    
    “Al tuo cazzo. Lei dice che hai un bell’arnese e che lo sai usare bene. Dopo il caffè mi piacerebbe provarlo. Mi accontenti?
    
    Ero imbambolato e non riuscivo a spiccicare neppure una vocale. Lei sorrise e dopo avermi preso per mano mi portò in camera. Mi fece distendere sul letto e iniziò a ...
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