1. Biancaneve Reloaded


    Data: 27/09/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Ashara, Fonte: RaccontiMilu

    C’era una volta, in un paese lontano lontano, un principe azzurro. Ma non si chiamava Azzurro. Si chiamava Light Blue, poiché anche in quel paese lontano lontano, e talmente piccolo che compariva solo sulle cartine più dettagliate, faceva figo l’americanismo.
    
    E ovviamente, crescendo e guardando la tv e i video musicali su youtube, il piccolo principe iniziò a farsi chiamare LB. Da leggersi “El Bi”, chiaramente.
    
    Come in ogni fiaba che si rispetti, LB era sfigatissimo. Cioè, lo so, di solito quelle così sfigate da cadere in coma per cent’anni a causa della stupidissima punta di un fuso sono le principesse, ma io sono per la parità dei sessi quindi nella mia storia lo sfigato è il principe.
    
    Dicevamo… LB era uno sfigato. La sua mamma, come tutte le regine delle fiabe, era morta quando lui era molto piccolo. (Fare la regina delle fiabe è una merda: o ci lasciano le penne giovani, o sono delle gran stronze. Se arrivasse uno e mi dicesse: “Sono il re di un paese lontano lontano, vuoi sposarmi e diventare la mia regina?” gli direi: “Col cazzo!“)
    
    Inoltre, il principe era di salute cagionevolissima, era allergico alle graminacee ed alle mele, soffriva di asma e di emorroidi ed aveva avuto un’acne giovanile tremenda (infatti i paggi del castello lo chiamavano dietro le spalle Brufolo Bill anche ora che era passata).
    
    Ma nonostante ciò era bello, molto bello (a parte tra i 15 e i 19 anni quando la sua faccia sembrava un enorme e lucido insieme di bozzi rossi). Talmente ...
    ... bello che il padre iniziò a sospettare che in realtà non fosse figlio suo.
    
    In effetti non aveva tutti i torti: LB era alto e slanciato, con gli occhi azzurri e gli zigomi marcati e lunghi e folti capelli biondi. Perfino il pallore della sua pelle (ok, a parte nel pieno di brufolandia) lo rendeva bello. Il re invece era basso e tozzo, coi capelli scuri ed ispidi e pure un po’ radi, e la pelle ricoperta di bozzi (bè ecco, quanto a questo nel pieno dell’acne però una certa somiglianza c’era!) ma in fondo che volete? Era un rospo, prima!
    
    Il fatto che il re non fosse sicuro che il suo unico figlio fosse davvero il
    
    suo
    
    unico figlio aveva avuto due conseguenze: una crescente antipatia ed insofferenza del sovrano nei confronti del ragazzo, che venne relegato nell’ala più lontana buia cupa umida e piena di spifferi e ragnatele del castello, cosa che non giovava certo né alla sua salute né al suo umore, e il desiderio spasmodico di un altro erede, che fosse sicuramente sangue del suo sangue, cioè che somigliasse ad un rospo come lui.
    
    Solo che il re, dato che nella sua posizione poteva permettersi di scegliere, non si era mica sposato una rospetta, cosa che avrebbe facilitato la somiglianza dell’eventuale marmocchio con il simpatico anfibio. Certo che no! La nuova regina era una strafiga spaziale, una ex modella di pochi anni più vecchia di LB.
    
    Gambe chilometriche, cosce tornite, vita affusolata, seno impertinente, viso perfetto, capelli folti e pelle luminosa, la matrigna ...
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