1. La puttana del gerarca


    Data: 27/09/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: Ladygodiva, Fonte: RaccontiMilu

    ... Rossella gli afferrò le natiche con le mani per sentirlo fino in fondo.
    
    Cercava di godere, ma non era quello il tipo di sesso che le piaceva o che la eccitava.
    
    Il cazzo era grosso, ma l’uomo non sapeva usarlo.
    
    Decise quindi di mettere fine alla cosa il prima possibile e infilo’ un dito nello sfintere dell’uomo, che venne all’istante.
    
    Le crollò addosso e lei riuscì a rivestirsi e ad andare via prima che si fosse ripreso del tutto.
    
    Raggiunse Mauro, che si era goduto la scena da poco lontano e lo guardo’, aspettando qualche commento o qualche giustificazione per non essere intervenuto.
    
    Lui taceva. E la guardava con quell’aria enigmatica, che lei non riusciva mai ad interpretare.
    
    “Sei stata brava” le disse “Ma la la prossima volta mi aspetto di più”..
    
    Dopo quella prima esperienza passò un po di tempo prima che Rossella venisse contattata da Mauro.
    
    Spompinare un perfetto sconosciuto in un giardino pubblico per poi farsi scopare, l’aveva fatta sentire inizialmente appagata.
    
    Sentirsi usata e trattata come una volgare puttana le provocava un piacere intimo e indescrivibile ma ora l’attesa di essere contatta da Mauro la stava logorando.
    
    Desiderava ardentemente essere chiamata ad un nuovo compito per compiacere il suo padrone, anche se al contempo questa attesa minava i suoi convincimenti.
    
    Iniziava a farsi strada nella sua mente la paura di non essere stata all’altezza, di non aver soddisfatto il suo mentore, di non venire più contattata, ...
    ... perch&egrave sostituita da qualche giovane ragazza più brava e porca di quanto lei fosse stata in quel parco.
    
    Le giornate sembravano lunghissime e per ammazzare l’interminabile attesa di una telefonata di Mauro, Rossella passava il tempo a masturbarsi furiosamente immaginando cazzi da succhiare e da cui farsi sfondare ogni pertugio del suo corpo sempre più desideroso di essere usato a piacimento da coloro cui il suo padrone l’avesse destinata.
    
    E finalmente il giorno tanto atteso arrivò.
    
    Era una calda giornata di giugno e Rossella era impegnata in un lento ditalino, nuda sul letto e con le gambe oscenamente spalancate, quando il campanello di casa suonò.
    
    Infastidita per il contrattempo che le impediva di godere appieno della mattinata di libertà che si era concessa, si ricompose velocemente indossando una vestaglietta da casa abbastanza coprente seppur morbida e leggera il tanto giusto da far indovinare le sue forme appetitose all’inaspettato visitatore, scese le scale ed andò ad aprire.
    
    Leggere negli occhi del postino, che le consegnava un telegramma indirizzato proprio a lei, l’imbarazzo e l’evidente apprezzamento per la sua mise informale e provocante, le provocò un brivido di piacere.
    
    Guardò meglio il postino.
    
    Era giovane, alto sul metro e ottanta, con le spalle larghe, capelli biondi, occhi azzurri e soprattutto carino, molto carino.
    
    La divisa da postino con la borsa a tracolla lo faceva sembrare più grande di quanto fosse in realtà.
    
    ‘Prego, si accomodi un ...
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