1. Pausa pranzo (re-edit, marzo 2014)


    Data: 22/09/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Sesso di Gruppo Autore: chiara_, Fonte: RaccontiMilu

    ... è
    
    emersa in una risposta poco misteriosa e troppo diretta: “Oh, ma lo prendo tutto, sai?”.
    
    Avrei dovuto lasciarti esplorare più lentamente. Avrei dovuto lasciarti scoprire con calma di
    
    che cosa sono capace, quando mi sento bene.
    
    Il mio movimento si è fatto più leggero, intanto. Meno profondo. Muovo il vibratore con
    
    dolcezza, lasciando che entri solo per pochi centimetri. Lo spingo verso l’alto. Ancora e
    
    ancora. E succede: godo, godo di nuovo, stavolta in un modo più dolce, che si scioglie in un
    
    rivolo di piacere. Da quanto tempo non provavo questa sensazione! Mi piace molto.
    
    Mi fermo per un attimo, ripensando all’abbraccio che ti ho chiesto alla fine della serata. Non
    
    me l’hai negato. Un abbraccio caldo, avvolgente, rassicurante: con i nostri corpi a contatto,
    
    col calore della tua pelle, con la tua mano che mi accarezzava i capelli e la schiena, come se
    
    fossi una piccola bambina da cullare e da proteggere. Hai saputo cogliere ancora una volta
    
    le mie emozioni, hai saputo capire ciò di cui avevo bisogno per sentirmi tranquilla. Per
    
    questo hai avuto il meglio di me.
    
    Mi rilasso per un attimo gustando la rara sensazione di sentirmi davvero “vista”, compresa,
    
    non giudicata.
    
    Poi guardo l’ora: le due e dieci. C’è ancora tempo. E l’immagine di te buttato su quella
    
    poltrona, mentre mi davo da fare con l’altro, si affaccia prepotentemente ai miei occhi. Quel
    
    tuo sguardo piacevolmente divertito, quella sicurezza di chi ha palesemente il controllo della
    
    situazione, mi fanno nuovamente allungare la mano verso l’altro giocattolino…
    
    …E ricomincio, contraendo i muscoli intorno a quel cazzo di plastica, col desiderio infinito
    
    che sia di nuovo tu, a prendermi così.
    
    Smettere, fare una doccia, rientrare di corsa in ufficio, è stato faticoso.
    
    Ne vorrei ancora.
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