1. In Estate, di nuovo a casa


    Data: 22/09/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: PeneCurioso, Fonte: RaccontiMilu

    Ero tornato a casa dopo alcuni mesi passati a Milano per gli studi universitari, mia madre e mia sorella erano entrambe contente di rivedermi, io ero contento di vedere loro. Erano i mesi estivi, mia sorella, fresca 18enne, aveva concluso l’anno scolastico, non senza difficoltà, e mia madre passava il suo tempo tra la casa ed il suo ufficio, sacrificio che le permetteva di pagare i miei studi e la vita agiata della figlia ormai viziatissima. Sapevo quanto fosse dura per lei, per questo davo il massimo nello studio per poterla ripagare degli sforzi e poter assicurare a me un futuro da avvocato. Era però tempo di ricaricare le batterie e posto migliore del paesino tra campagna e montagna dove avevo dimora non esisteva: le giornate erano soleggiate, a volte anche troppo, ed i vecchi amici da rivedere e frequentare per delle belle bevute serali non mancavano. I muri delle case erano accarezzati da un leggero Grecale, che con il suo soffio attenuava l’altrimenti insopportabile afa.
    
    Anche mia sorella se la spassava, usciva di casa dopo pranzo e spesso non la si vedeva fino a tarda notte, mangiava fuori e passava il suo tempo tra centri commerciali e case di amici ed amiche, per poi dormire fino a tardi, anche oltre l’una di pomeriggio, nel suo letto sempre sfatto e ricoperto dai vestiti. Ovviamente le pulizie di casa toccavano a me, il che mi scocciava un po’ ma neanche tanto, ci avevo fatto l’abitudine fin da ragazzino ad ovviare alla superficialità di Marta, della quale sono ...
    ... 3 anni più vecchio. Ogni tanto i vecchi amici dei tempi delle superiori, con i quali ero rimasto in contatto grazie ad internet, mi raccontavano di quanto fosse tutt’altro che una santarella, e nonostante i loro termini edulcorati avevo capito che le piaceva saltare da un cazzo all’altro. La cosa inizialmente mi infastidiva, avendole fatto quasi da padre per molti anni ero iperprotettivo e finanche possessivo nei suoi confronti, ma in un secondo momento capii che era poco razionale da parte mia, poiché io stesso certo non me ne rimanevo casto e puro nella movimentata Milano che mi ospitava, facendo anzi esperienze che sarebbero state impensabili nella mia terra d’origine.
    
    Mia madre, rimasta da sola con mia sorella, non aveva proprio il tempo però di educare la figlia a dovere, la quale, rimbecillita dalla mediocrità della televisione e della società nella quale cresceva, era convinta che il proprio futuro sarebbe stato nel campo dello spettacolo o della moda e che avrebbe avuto bisogno soltanto della spinta giusta per entrarci. Ovviamente non era l’unica, da queste parti tutte le ragazze che non erano cessi totali avevano le stesse convinzioni: una volta finita la scuola sarebbero emigrate in una grande città, possibilmente Milano, con il pretesto dello studio ma con bene in mente l’obiettivo di entrare nelle grazie della gente giusta che le avrebbero piazzate nelle produzioni che contano, mentre le più pigre avrebbero aspettato che il successo bussasse direttamente alle ...
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