1. Sono stato la sua prima ragazza - 2 - la pomiciata


    Data: 20/09/2020, Categorie: Trans Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: evablu, Fonte: xHamster

    Cazzo, quanto mi piaceva. Non riuscivo a negarlo, dentro di me: mi piaceva l'odore di muschio che faceva e il colore dei capelli, rossicci e sempre freschi di shampoo, la sua pelle chiara e appena incupita dal primo pelo che si allungava sotto le basette, il naso ben squadrato e i suoi modi sguaiati me lo rendevano ancora più attraente, interessante.
    
    La voce gli era cambiata, a me ancora no, ero nella fase di passaggio, lui era alto e sviluppato in tutto e ne andava orgoglioso, io mezzo mezzo, la mia pubertà somigliava a quella delle ragazzine, mi crescevano le tette e il pisellino restava piccolino. E c'era lui che turbava i miei sonni, le mie docce, i miei bagni caldi, l'intimità segreta del mio corpo nudo ancora liscio come l'olio, la mia pelle rosea, la carne del mio petto che tanto somigliava a un seno, e quando mi travestivo e indossavo l'intimo femminile non riuscivo a non pensare a lui.
    
    Passerà, mi dicevo. E' normale, a questa età. In fondo avevamo 14 anni e ci stava, di prendersi e farsi prendere da un coetaneo dello stesso sesso. Succede, mi consolavo. Passerà, mi ripetevo. Non succederà nulla.
    
    Standogli accanto vedevo le sue ciglia arcuate, che a ogni battito sembrava dovessero prendere il volo, come i suoi occhi scuri e profondi che ogni tanto, mentre io ripetevo, mi fissavano in un modo che dimostrava inequivocabilmente come anche io gli piacessi.
    
    Avevamo cominciato così, per gioco: facevamo la lotta, per scaricare la tensione, la noia e la ...
    ... stanchezza dello studio pomeridiano. Stavamo soli a casa mia e un pomeriggio, nel picchiarci, traduzione freudiana degli istinti sessuali repressi, lui aveva per la prima volta incontrato la mia parte morbida, l'aveva palpata con entrambe le mani e siccome era più forte e mi metteva facilmente sotto, bloccandomi a faccia in giù aveva cominciato a "punirmi" per avere attaccato briga: ero infatti sempre io a cominciare, per provocarlo e poi mettergli le mani addosso e sentire le sue sopra di me, ma una volta che scoprì che avevo le tettine, fu felice di avere trovato in me la ragazza che non ero e che lui ancora non aveva e soprattutto - visto che non mi ribellavo quasi per niente - quella che palesemente ci stava, merce rara, alla nostra età, perché le coetanee cercavano i più grandi e le più piccole erano acerbe o ancora non formate.
    
    Era durato un po', quel primo palpeggiamento. La mia opposizione era stata proprio inconsistente, lo avevo subito lasciato fare, magari fingendo di protestare (- Smettila, lasciami, che fai?), ma permettendogli di mungermi come e quanto volesse. Era riuscito a sopraffarmi sul mio letto e, piegandomi un braccio dietro la schiena e rimanendo incollato col busto alle mie spalle, mi impediva qualsiasi movimento e mi limonava alla grande, con malizia e dolcezza. Non diceva una parola, e nemmeno io: si sentivano solo i nostri respiri, affannati per la lotta e per la crescente eccitazione.
    
    Era la prima volta che mi palpeggiavano in quel modo così lascivo e ...
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